politica

L'invettiva
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Come è bella Genova in questa vigilia di Natale 2015! Finalmente abbiamo il Blue Print con i suoi canali d'acqua, pieni di barche, le passeggiate verso la Fiera, il nuovo Palasport con il primo piano nell'acqua, quelle darsene e quei nuovi moli con gli yachts che si dondolano. E che dire di Piazza Rossetti, con quella grande spiaggia davanti, le palme, il giardino sul mare? Allunghiamo lo sguardo un po' più in su e che vediamo? Ma il nuovo ospedale Galliera, che già chiamano Galliera Bis, che si affaccia su via Vannucci e su corso Aurelio Saffi. La grande novità fa perfino dimenticare il padiglione blù della ex Fiera, che gli abitanti di Carignano non hanno mai amato.

Se poi ci spostiamo a Ponente, possiamo finalmente ammirare l'ovovia che porta dalla stazione ferroviaria di Cornigliano ingegneri e studenti sulla rilucente collina di Erzelli, grattacieli, parchi di verde e un fervore di attività che non ricordavamo.

Ma ci voleva tanto a spostare lì Ingegneria? E' proprio vero che ora il cielo sopra Erzelli è il più bello di Genova. Da lì puoi anche incantarti e supirti a controllare in mezzo al Golfo i lavori in corso della nuova diga, cinquecento metri più al largo, il futuro del nostro porto, 130 anni dopo l'impresa del Duca di Galliera, marchese De Ferrari, che finanzò la prima grande grande opera portuale.

E' tutto in proporzione ora in questa città nuova, con la Gronda che ha “scaricato” il traffico un po' dappertutto e non vedi più quel caos nello svincolo di san Benigno e la Sopraelevata è oramai una seconda via, sparita a tratti, perchè sotto l'acqua del porto antico scorre il famoso tunnel per il quale abbiamo aspettato tanto (e speso anche tanto) in progetti, ma che ora ci fa un po' sentire come se fossimo a Honk Kong.

E' propria una città nuova con il centro storico, lindo come un cantone svizzero, che “pompa” turisti dal Porto Antico, dove cosa “luccica” e che non ti saresti mai aspettato? Un bel Hennebique totalmente ridipinto di quel rosso-rosa dei nostri borghi, che brulica di attività: una delle più importanti società ci ha messo i suoi uffici e ai piani terreni ci sono outlet e altre attrazioni, che a loro volta succhiano i turisti e sopratutto i passeggeri che le grandi navi da crociera sfornano alla Stazione Marittima, prima di incantarsi davanti alla nostra nuova Ellis Island, il grande Museo dell'Immigrazione, dove i viaggiatori di tutto il mondo possono entrare, cercare il nome dei propri avi, la nave su cui si eran imbarcati quei sette milioni di italiani che sono andati a cercare fortuna nel Mondo, nelle Americhe, ma anche a Oriente. Un business turistico da decine di migliaia di arrivi.

Basta sognare con i modellini dei progetti quasi quotidianamente sfornati dalla nostra prolifica classe dirigente, anche se si potrebbe continuare, in questo Natale 2015 dei grandi piani, delle grandi idee, delle promesse, che i nostri amministratori, i nostri politici e non solo loro ce li ammaniscono e i giornali li scrivono e escono articolesse a tutta pagina e disegni e progetti e fotomontaggi e perfino calcoli raffinati di volumetrie, di spazi che, per carità, sono tutti pubblicati e diffusi in buona fede in uno slancio informativo positivo, ottimista, in un trip quasi liberatorio.

Basta con questa vendita di fumo che dura da decenni e decenni
, che ha riempito non solo giornali, trasmissioni tv, convegni, dibattiti, talk show ed anche short show, aule istituzionali e salotti ristretti, programmi elettorali e volantini ciclostile!

Quella lì, immaginata a Natale del 2015, sulla base della vendita di fumo o sfogliando il libro dei sogni, potrebbe essere la Genova non del 2015 ma del 2030. Potrebbe.....

Tutto quello sopra descritto è una soffiata di fumo, una sparata programmatoria, dolci illusioni, progetti, anche in buona fede, annunciati perchè è meglio parlare di quello, che del mercatino di via Turati, del degrado del centro storico, delle beghe della movida, delle Lavatrici da dipingere di rosa e giallo, dei bus a singhiozzo, dei treni da deportazione, per attutire il disagio delle periferie semi abbandonate e dei viaggi-tradotta.

I cittadini che circolano per questa città del sogno, per questa metropoli moderna, da Odissea 2030 nel futuro, hanno altre visioni.

Per esempio quelle dei marciapiedi pieni di cacche di cane, che i padroni dei quadrupedi-untori, lasciano al loro posto, quelle delle strade piene di buchi, dei marciapiedi dissestati, dei giardini rinsecchiti o abbandonati, delle grandi ville vergognosamente cadenti, con i giardini diventati cessi a cielo aperto e le costruzioni cadenti, vergognose, Villa Gruber nobilitata solo dalla stazione dei Carabinieri, villa Rosazza in attesa di bando di gara, Villetta di Negro, un anfratto cupo e pericoloso, altro che i giochi dei bimbi.....

Buon Natale e tanti auguri di fare meno sogni, di lavorare magari un po' più in silenzio, dopo aver pulito bene i marciapiedi.