Una siringa usata di recente, un mozzicone di sigaretta, un fazzoletto insanguinato e vari pezzi di carta non meglio identificati. Così si presentava stamattina l'Intercity Livorno-Milano, un treno usato quotidianamente dai pendolari per andare al lavoro. No, non ci troviamo in chissà quale degradata periferia, non è l'angolo nascosto di qualche parco cittadino lasciato all'incuria. E non si tratta nemmeno di pulci o pidocchi, ma di sangue umano ancora in vista, potenzialmente pericoloso. Per la precisione, siamo sulla carrozza 7 di un convoglio Trenitalia, numero 35058.
La foto-segnalazione ci arriva da Carlo, un ingegnere chiavarese che tutti i giorni paga il biglietto e si reca nel capoluogo per lavoro. Sporcizia e ritardi sono all'ordine del giorno, ma quello che gli si è presentato davanti stamattina aveva dell'incredibile. Ed era tutto alla luce del sole.
"È vergognoso - ci scrive - Non sono riuscito a trovare una mail di Trenitalia e, per esperienza diretta, il loro servizio di lamentele è assimilabile ad un buco nero". E, a giudicare da quanto si rinviene sui sedili, pare proprio che i "buchi", a Trenitalia, siano ormai familiari.
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