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Il consigliere regionale Costa: “L’ipotesi Sarzana non convince”
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I sindaci della Val di Vara chiedono con decisione l'apertura immediata dell'Hospice per malati terminali oncologici nella struttura del polo rabilitativo del Levante Ligure, cioè alla Spezia.

E' quanto emerso nel corso della riunione avvenuta nella serata di ieri tra sindaci e assessori stessi (presenti in 12) e il presidente della Commissione Ambiente e Territorio in Regione Andrea Costa, durante la quale è stato firmato un documento condiviso e già inoltrato alla Asl5.

La provincia spezzina è inoltre l'unica in Liguria a non possedere una struttura di quel tipo, anche se la Asl5 sembra avere ormai completato l'iter che dovrebbe portare all'apertura di un hospice a Sarzana. Ipotesi che agli amministratori della Val di Vara non piace affatto, ritenendola assai poco baricentrica rispetto al territorio.

Sulla soluzione di un'apertura dell'hospice di 9 posti letto presso la palazzina di via Fontevivo si erano inoltre espressi in modo favorevole nei mesi e nelle settimane scorsi associazioni mediche e di cittadini, oltre che il mondo del volontariato.

E Andrea Costa si fa portavoce delle istanze provenienti da primi cittadini e assessori della vallata: "Il fatto che questo documento sia stato sottoscritto da tutti i sindaci della vallata, senza divisione partitiche è significativo – ha spiegato Costa - dice con chiarezza quanto il territorio avverte con forza l’esigenza di questa struttura in città, in una zona baricentrica rispetto all’intera area spezzina, incluso l’entroterra che non può certo restare marginale".

Costa ricorda che il piano sanitario regionale, varato dalla precedente amministrazione regionale, prevede l’hospice a Sarzana, anche se alcuni amministratori di quella stessa amministrazione si erano impegnati ad aprire la struttura nella palazzina di via Fontevivo alla Spezia, dove son disponibili i necessari spazi. «L’impegno è stato disatteso dalla passata amministrazione – dice il consigliere – Io ora io mi impegno a sottoporre la questione all’attenzione dell’assessorato, per arrivare – ne sono certo - in tempi stretti alla soluzione. Non si può attendere oltre».

Perché, come sottolinea Costa e come si legge nel documento, «la terapia del dolore e l’assistenza psicologica costituiscono un aspetto fondamentale, irrinunciabile, del percorso dei pazienti».