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Slitta il primo volo del pattugliatore multiruolo
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Nel 2012, alla presentazione del nuovo velivolo in occasione del salone di Farnbourugh, il primo volo era stato annunciato entro il 2014, salvo poi rimandare il debutto in cielo al 12 ottobre 2015. Ma nemmeno le pressioni di Mubadala, il fondo di investimento azionista al 100% di Piaggio Aerospace,  hanno consentito di rispettare questa data. E ora a Sestri Ponente e a Villanova d’Albenga si lavora affinché l’MPA, il nuovo pattugliatore in costruzione negli stabilimenti liguri e basato sulla piattaforma del P180 Avanti, possa decollare entro la fine dell’anno.

La presentazione a Dubai - Un primo assaggio del nuovo aereo di casa Piaggio ci sarà però l’8 novembre, quando un modello statico verrà presentato in anteprima in occasione del Salone di Dubai. L’azienda sperava inizialmente di riuscire a portare un velivolo finito, ma i ritardi nella realizzazione hanno avuto la meglio. Sempre a Dubai dovrebbero però essere svelati gli interni dell’aereo, che potrà ospitare due operatori, due piloti e un quinto passeggero, e le specifiche dei sistemi di sorveglianza.

Le opportunità del settore militare
- Sull’MPA, acronimo di Multirole Patrol Aircraft, Piaggio ripone molte speranze. Il settore militare rappresenta un filone d’oro, nel quale fare fruttare l’esperienza dell’azienda ligure dopo anni di difficoltà dovuti a una crisi del mercato civile che solo ora sembra volgere al termine. Non è un caso che partendo dalla piattaforma del P180 siano stati realizzati due velivoli da pattugliamento: il P.1HH (aereo “unmanned”, senza equipaggio a bordo e capace di seguire in autonomia il profilo della missione) e l’MPA, che invece prevede la presenza a bordo dell’equipaggio. Rispetto al fratello senza pilota l’MPA avrà ali più lunghe (21,3 metri contro i 15,6 del P.1HH) e un peso al decollo maggiore (circa 8 tonnellate, contro le 6 del gemello senza pilota).

MPA e P1.HH per puntare all'estero 
- Il P1.HH ha effettuato il primo volo nel novembre del 2013, con le prime consegne all’Aeronautica militare, cliente di lancio del velivolo, previste entro la fine del 2015. In tutto l’AMI ha commissionato 6 velivoli e 3 stazioni di controllo remoto per missioni di intelligence, sorveglianza e riconoscimento. L’azienda spera che se l’Aeronautica sarà soddisfatta potrà fare da trampolini di lancio anche verso il mercato straniero. Nei mesi scorsi si era parlato di un interessamento da parte di alcuni Paesi sudamericani, ma la scelta di Mubadala di investire fortemente su questi progetti non può non far pensare anche a una vocazione mediorientale.

In futuro una versione armata - Non è un segreto che tra le ambizioni dell’azienda ci sia la possibilità di sviluppare una versione armata del P1.HH, con un’autonomia estesa a 24 ore e capace di coniugare compiti di pattugliamento a missioni di attacco al suolo. Un’ambizione “tradita” anche dal primo mockup presentato nel 2013 al Salone del Bourget di Parigi, che presentava due piloni subventrali poi rimossi nei modelli presentati successivamente e nel prototipo.

Nel frattempo Piaggio Aerospace non ha abbandonato il settore civile, con la produzione del Piaggio Avanti EVO (evoluzione del P180 Avanti II) che prosegue e che ha già registrato diversi ordini. In occasione del Salone del Bourget dello scorso luglio l’amministratore delegato di Piaggio Aerospace, Carlo Logli, aveva dichiarato che nel 2016 il bilancio dell’azienda sarebbe tornato in attivo anche grazie agli ordini per il nuovo executive. Ma il futuro dell'azienda sembra sempre più legato al settore militare.