Cronaca
MULTIPURPOSE DI GENOVA, TUTTO DA RIFARE?
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Una settimana, massimo dieci giorni prima di rendere operativa la sentenza del Tar che ha rimesso in discussione le concessioni al multipurpose nel porto di Genova: questo il tempo che i Musso della Grendi danno all’autorità portuale perché sblocchi la situazione. Tutto è partito nel 2004 quando il gruppo guidato da Bruno Musso e figli, il più produttivo per metro quadro secondo calcoli dell’authority, presenta ricorso contro l’assegnazione di un’area di circa 250mila metri quadri a Spinelli, Messina, San Giorgio, Clerici e Tirrenia in virtù di un accordo che vanifica la gara che fu fatta e che aveva visto affermarsi Msc. Che rinunciò spostando le sue mire sulla Bettolo riempita, in società con Negri. Il fatto è Tirrenia subentrò in un secondo tempo, nella spartizione, nonostante, diversamente dagli altri assegnatari, non avesse partecipato alla gara. A quel punto la Grendi chiese pure lei di avere una fetta di multipirpose ma le fu risposto no. Da lì il ricorso. Che dopo tre anni gli ha dato ragione. "Speriamo che l'Autorità portuale dia il via libera a una proposta che avanzammo a settembre e che prevede un nostro insediamento sul multipurpose nelle aree Tirrenia (50mila metri quadrati) in accordo con il gruppo pubblico per incrementare con altre due navi la linea Genova-Calgiari, togliendo camion dalle strade, poichè oggi invece dal Nord Italia alla Sardegna le merci vanno a Livorno e da lì a Olbia prima di raggiungere Cagliari di nuovo via camion" affermano Antoni Musso e la sorella Costanza, a capo del gruppo Grendi. Il presidente del porto Novi non parla. Le ipotesi sono due: la prima che accetti l’accordo tra Musso e Tirrenia salvando la situazione e chiudendo la partita, la seconda che invece faccia ricorso al consiglio di stato ma in questo caso sarebbe sarebbe operativa la sentenza del tar e potrebbero bloccarsi le attività degli operatori del multipurpose in attesa di nuova, definitiva sentenza. Che potrebbe imporre una nuova gara di aggiudicazione. Voci di banchina dicono che a non voler l’intesa tra Tirrenia e Musso sia la compagnia unica perché Musso usa proprio personale. Chissà. Intanto avvocati all’opera.
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