“Considerazioni inopportune su questioni aziendali e di eventuali partnership che competono esclusivamente alla società”: così Terminal Rinfuse Genova replica alle dichiarazioni di Tirreno Bianchi, console della Compagnia Pietro Chiesa che ieri aveva auspicato l’accordo tra l’azienda e Aldo Spinelli, che da tempo tratta per un ingresso nell’azionariato dell’azienda. Tutto questo mentre le rinfuse al porto di Genova continuano a soffrire, con ripercussioni anche sulla storica compagnia portuale i cui lavoratori hanno indetto uno sciopero mercoledì prossimo. “Rischiamo di lasciare a casa 6 persone”, aveva detto Bianchi. “Terminal Rinfuse Genova, già nel secondo anno di gestione del terminal, ha consuntivato volumi di traffico pari al 27% in più rispetto al precedente anno, con prospettive di crescita graduali, anche attraverso la diversificazione merceologica in parte già consolidata”, precisa però l’azienda, che elenca anche le iniziative per potenziare i traffici grazie ai nuovi ormeggi e alle nuove aree che si liberanno dopo la dismissione della centrale Enel.
Restano però i problemi societari: Italian Coke, che controlla Terminal Rinfuse Genova, è da tempo in concordato preventivo, mentre la possibile intesa tra Ascheri, Spinelli e Negri per un ingresso in società dei due terminalisti al momento resta in sospeso. E i dati di traffico, pure in ripresa, restano ben al di sotto dei 2,5 milioni di tonnellate di merce trasportati fino a una decina di anni fa.
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