porti e logistica

Proroghe e nomine, mix delicato: lettera del senatore al ministro Delrio
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Sul sito Liguriacivica.it il senatore Maurizio Rossi ha pubblicato la lettera inviata al Ministro dei Trasporti Graziano Delrio, al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, al presidente Altero Matteoli e ai membri della Commissione Ottava del Senato per segnalare la delicata situazione del porto di Genova ad un passo dalla riforma della portualità. La riportiamo di seguito.

Gentile Ministro Delrio,
Gentile Presidente Toti,
Gentile Presidente Matteoli e Colleghi commissari,
Gentile Sottosegretario Del Basso De Caro,
Gentile vice Ministro Nencini
,

Si stanno sovrapponendo due temi sul porto di Genova (e analogamente su altri scali italiani) che potranno determinare il futuro del porto, della città ma soprattutto quello del primo scalo del Paese.
Proroga delle concessioni e nomina del commissario, e domani del presidente, sono un mix molto delicato da gestire.

La lobby dei terminalisti vorrebbe proroghe subito e di durata ultracinquantennale. Legittimo dal loro punto di vista, ma combacia con l’interesse dei porti, delle città che li ospitano e con l’interesse dei cittadini?

Proroghe lunghe, canoni bassi e diversi da porto a porto, il tutto ad un passo dalla Sua riforma, Sig. Ministro, ritiene che sia il modo di procedere o invece non si corra il rischio di ingessare tutto per 50 anni?

Sottolineo pure che alle mie reiterate richieste alle Autorità Portuali liguri di conoscere i dati su valori delle concessioni, durata, investimenti, non viene fornita alcuna risposta (solo talune parziali e solo da Genova), cercando di tenere tutto nascosto. Perché? Cosa c’è sotto?

Ma la cosa esemplificativa accaduta è la richiesta di un imprenditore portuale attraverso una intervista al Secolo XIX di nominare commissario o presidente “UNO DI NOI” che come primo atto debba subito concedere le proroghe, al quale ho risposto con una mia lettera nella quale sostengo che “NON DEVE ESSERE UNO DI VOI” ma anzi uno distaccato, tecnico, obiettivo che faccia gli interessi di porto e città e non dei singoli terminalisti, posizione che sono lieto sia condivisa anche dal direttore del Secolo in un articolo del giorno seguente e di molti imprenditori extraportuali che non ne possono più di vedere trattato il porto come riserva solo di alcuni.

Non credo di chiedere molto, ma vi prego di leggere quanto vi ho inviato e di tenerne conto per il bene comune e l’interesse primario del Paese, del porto di Genova e della città le cui sorti sono strettamente legate al futuro dello scalo.

Cordiali saluti
Maurizio Rossi