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Il progetto di ricerca sulla fusione nucleare voluto da Europa e Giappone
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Presentato oggi a Genova da Enea e Asg Superconductors, azienda della famiglia Malacalza, il primo modulo di magnete superconduttore per il reattore sperimentale di fusione nucleare Jt- 60sa, in costruzione a Naka in Giappone e destinato a riprodurre la stessa reazione che avviene nelle stelle.

"E' la più grande bobina superconduttrice mai realizzata al mondo - ha evidenziato il commissario dell'Enea Federico Testa - e testimonia la competitività del sistema italiano".

"Aver realizzato nel rispetto di tempi e requisiti le bobine ci conferma leader nel settore dei magneti superconduttivi. In questo quadro la sempre più stretta collaborazione con Enea - ha detto Davide Malacalza, presidente di Asg - è importantissima".

La realizzazione del Tokamak (questo il nome scientifico del tipo d'impianto che brucerà il primo plasma nel 2019), rientra nel programma Broader Approach che Europa e Giappone portano avanti con l'obiettivo di accelerare la ricerca sulla fusione nucleare.

L'Italia si è impegnata affidando all'Enea la fornitura di 9 delle 18 bobine (casse di contenimento e sistemi di alimentazione elettrica inclusi) del magnete superconduttore per una commissione del valore di 17 milioni di euro per Asg, ai quali vanno aggiunti 10 milioni per i componenti strutturali realizzati dalla Walter Tosto e circa 12 milioni per i sistemi di alimentazione elettrica dei magneti.

"Il settore della fusione nucleare rappresenta - ha detto Federico Testa - un chiaro esempio di come la collaborazione tra ricerca e industria sia vincente, come dimostra il miliardo di euro circa di commesse vinte da aziende italiane.

In questo ambito, l'Enea è in grado di offrire opportunità di crescita alle piccole e medie imprese che vogliano competere sul mercato globale, sia attraverso il potenziamento del trasferimento tecnologico sia delle attività di formazione nei settori dell'innovazione e dell'alta tecnologia".