salute e medicina

Appello dell'associazione a difesa dei diritti dei disabili
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208. E' questo il numero delle prestazioni sanitarie finite sotto stretta osservazione da parte del Ministero della Salute. Nei giorni scorsi, il ministro Beatrice Lorenzin ha consegnato ai sindacati dei medici un documento provvisorio che contiene una lista di 'esami inutili' che, secondo le stime romane, costano al Ssn crica 13 miliardi di euro all'anno. L'obiettivo è tramutare quel documento in un decreto, in cui indicare le condizioni di erogabilità per ciascuna prestazione. Il documento non è piaciuto ai principali operatori del mondo sanitario, come dimostrano anche le parole rilasciate a Primocanale da Angelo Canepa, segretario dei medici di famiglia di Genova.

Al fronte dei contrari al decreto si aggiunge adesso l'Aniep della provincia di Imperia. "In qualità di Associazione tutelante il mondo della disabilità non possiamo che associarci a questo disappunto e non possiamo che esprimere pubblicamente la nostra preoccupazione per le conseguenze catastrofiche che questo scellerato decreto del Ministro della Sanità potrebbe avere sulla popolazione, ed in particolare sulle fasce più deboli", scrive in una lettera Isabella Podda, legale rappresentante dell'associazione che si batte per i diritti sociali e civili dei disabili.

Secondo l'Aniep il provvedimento allo studio del ministro Lorenzin "rischia di compromettere in modo definitivo" il diritto alla salute, che "già viene giornalmente messo in discussione dai continui tagli che le varie Amministrazioni centrali e regionali che si sono susseguite hanno messo in opera negli ultimi decenni".

L'associazione che rappresenta i disabili ricorda che "oggi la maggior parte dei farmaci, anche alcuni dei cosiddetti "salvavita", sono soggetti al pagamento del ticket, e addirittura taluni di questi farmaci non vengono erogati dal Servizio Sanitario Nazionale e sono a totale carico degli Utenti".

"Piuttosto che ai presunti "sprechi" - continua Isabella Podda - il Governo dovrebbe pensare a tutti quegli esami di prevenzione e di diagnosi di gravi malattie che ad oggi il Sistema Sanitario non eroga e che l'Utente deve effettuare a proprie spese presso Laboratori privati. Stesso discorso - aggiunge - vale per gli esami diagnostici, che sono fondamentali nella diagnosi di numerose patologie e che spesso la Sanità pubblica non eroga o eroga solo liste d'attese inaccettabili per un Paese civile membro dell'Unione Europea".

L'Aniep lancia dunque un appello "affinché venga attivata una raccolta di firme da trasmettere alle massime cariche dello Stato e alle massime cariche dell'Unione Europea perché questo sciagurato provvedimento del Ministero della Sanità venga rivisto e abrogato in tempi brevissimi, onde evitare di compromettere ulteriormente il diritto alla salute per i Cittadini e i residenti nella Repubblica Italiana".