Tra le altre ipotesi vagliate dagli investigatori che stanno accertando le cause della distruzione di un capannone di proprietà dell'ex collaboratore di giustizia Gianfranco Franciosi c'è anche quella della concorrenza industriale. Franciosi infatti, sentito dai carabinieri ha detto di essersi fermato nel capannone fino alle 21 ieri sera, un'ora cioè prima dello svilupparsi delle fiamme, perché sta lavorando a un prototipo in vetroresina che avrebbe dovuto essere messo in mostra al Salone della nautica di Genova. Mentre i tecnici dei vigili del fuoco cercano il punto d'origine dell'incendio e le cause, i carabinieri della Spezia stanno visionando le telecamere a circuito chiuso della zona. "Valutiamo tutte le ipotesi - hanno detto gli inquirenti - anche se tendiamo a escludere che l'operato, sempre che sia doloso, sia opera dei narcos".
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