
I pazienti che dalla Liguria vanno in Lombardia lo fanno per propria libera scelta, non considerando la naturale mobilità delle persone che si curano dove si sentono male. Proprio il principio della libera scelta è alla base di tutti i sistemi sanitari e ancor più di quello lombardo con la completa equiparazione tra sistema pubblico e privato. Quindi non è chiaro come un accordo tra Liguria e Lombardia potrebbe forzare il principio della libera scelta spingendo i pazienti a spostarsi da una regione all’altra.
Attualmente, i liguri che vanno a curarsi in Lombardia “fruttano” 40 milioni mentre i lombardi che vengono in Liguria ne “valgono” 20, segno che anche noi abbiamo le nostre eccellenze. Ne consegue che il saldo è di quei 20 milioni a favore della Lombardia, tanto sbandierati in questi giorni e che ballano e balleranno a prescindere dagli accordi. Nella sostanza non si capisce perché la Lombardia che continuerà ad aver garantito un flusso di pazienti dalla Liguria, dovrebbe garantirci in cambio un flusso maggiore di propri pazienti, ammesso che potesse. E considerando che stiamo parlando di un confronto impari, è difficile comprendere in quale misura dovremmo guadagnarci.
*Segretario Cgil Liguria
IL COMMENTO
Quando la politica si mise insieme per fare il bene di Genova
Ex Ilva: Cornigliano ha già dato molto, almeno possa pronunciarsi sul piano