La creatività sboccia a Genova, dove gli ideatori di alcuni progetti hi tech già rientrano nelle 74 start up “innovative” della Liguria, titolo non certo semplice da ottenere.Tra le imprese spicca Holaboat.com, le cui ideatrici sono Elisa Piscitello, velista dal 2007, e Serena Peana, esperta in marketing del turismo. L’ispirazione è arrivata osservando le barche solitarie ormeggiate al Porto Antico, suscitando l’idea di un’applicazione che mettesse in contatto i proprietari di imbarcazioni di vario genere (dalla canoa, al motoscafo, alle barche a vela) con possibili clienti interessati al loro noleggio per alternativi apericena sul mare.
Più con i piedi per terra, ma non certo meno innovativi, gli inventori di #Uppy app, per la stampa gratuita degli appunti degli universitari genovesi: “Vogliamo metterli in rete e farli risparmiare”, afferma uno degli ideatori Andrea Arena, di 27 anni.
Tra le altre iniziative Circle Garage, start up formata da alcuni ricercatori per la creazione di uno smart watch, un computer portatile, chiamato Hiris, la cui produzione sarebbe finanziata attraverso il crowdfunding. Circle Garage, che dispone già di una piccola sede in piazza Colombo e ha raccolto ben 84mila dollari, conta di consegnare i primi pezzi entro la fine dell’anno.
Readbot è invece ancora una demo, ma perfettamente funzionante. Firmata da Gabriele Teschioni, 19 anni, studente di Economia e autodidatta del pc, la app funziona come un libraio virtuale. «Un generatore intelligente di suggerimenti di letture, che sia gratuito per gli utenti, ma che io potrei vendere alle case editrici, oltre a ottenere percentuali sulla vendita degli e-book».
Giovanissimo anche Angelo Rovatti, 23 anni, che ha creato una piattaforma on-line, Hellocv.it, dedicata ai “neet”. Lo scopo è riunire i curricula di non lavoratori e non studenti under 35 per ottimizzare la loro ricerca: “Un Linkedin – sintetizza Angelo – ma per chi non ha mai lavorato”.
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