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La Goletta Verde in corteo le imbarcazioni dei mitilicoltori
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"Ci sono più che legittimi dubbi sulle operazioni di dragaggio nel porto spezzino. Per questo Legambiente chiede al presidente dell’Autorità Portuale della Spezia Lorenzo Forcieri una operazione di trasparenza, mettendo a disposizione tutti i documenti relativi al piano di monitoraggio, capitolato speciale di appalto e alle motivazioni tecniche per le quali sono stati esclusi più efficienti tecniche di bonifica dell’area, in un confronto pubblico, con contraddittorio".

È l’appello che arriva dalla Goletta Verde, la storica campagna dell’associazione ambientalista, che in questi giorni sta facendo tappa a La Spezia. La Goletta Verde, in corteo con le imbarcazioni dei mitilicoltori spezzini, ha simbolicamente consegnato la bandiera nera – il poco ambito vessillo che Legambiente assegna a chi si è distinto in azioni contro il mare e le coste – proprio all’Autorità Portuale per la poca trasparenza con la quale si stanno gestendo le operazioni di bonifica e dragaggio del Molo che più di una preoccupazione ha sollevato. La bandiera nera è stata esposta durante una navigazione nel Golfo da parte dell’imbarcazione ambientalista e di tantissimi operatori del settore ittico preoccupati per le recenti morie di mitili (negli ultimi mesi sarebbe andato perso oltre il 40% dei molluschi con un danno che gli allevatori valutano di circa 2,5 milioni di euro).

Che ci sia un legame tra il dragaggio in atto da tempo nel golfo di Spezia e la dispersione di fango in mare è ormai un dato accertato – dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria -. E’ necessario approfondire e indagare per comprendere con esattezza quanto il dragaggio ha contribuito ad aumentare la fangosità del golfo e quali danni ambientali ha fatto alle attività di mitilicoltura e itticoltura presenti. Per non parlare dei riflessi sulla balneazione. Su questi aspetti le notizie continuano ad essere contraddittorie e i report ufficiali delle autorità preposte non chiariscono lo stato effettivo della situazione. Sulle nostre contestazioni resta un fatto indiscutibile: l’Autorità Portuale ha fornito solo parzialmente documenti che mettessero a confronto tutte le prescrizioni, anche con precisi e puntuali atti ispettivi e di controllo. Ad oggi e al di la di qualche intervento parziale della Capitaneria di Porto ancora non siamo in grado di avere notizie certe da parte della Autorità Portuale che è la stazione appaltante. Il presidente Lorenzo Forcieri non può trascurare la richiesta di trasparenza che lanciamo pubblicamente”.

Sarebbe interessante capire se nella analisi effettuate sui fanghi di dragaggio siano stati rilevati tali inquinanti perché allora sarebbe chiarissimo il legame tra dragaggi e impatto ambientale sul golfo e la questione quindi non sarebbe più limitata alla problematica, pur importante, della torbidità delle acque. Torbidità che sempre secondo l’Arpal avrebbe raggiunto livelli mai visti nei precedenti dragaggi – dichiara Paolo Varrella, Presidente del Circolo Nuova Ecologia di Legambiente della Spezia - Tutto quanto sopra assume una ulteriore gravità considerato che i dragaggi non finiranno con quelli del molo Garibaldi, ma si prevedono anche al Molo Fornelli. Insomma la situazione è in evoluzione e non certo in senso di sicurezza ambientale ma anche di sicurezza imprenditoriale per chi in mare lavora e davanti al mare vive”.