Oltre 2mila firme raccolte, e la richiesta di una soluzione rapida, non più procrastinabile. Il coordinamento di associazioni costituito da cittadini, medici, operatori, famiglie di ammalati oncologici gravi chiede a gran voce da tempo che un hospice per pazienti oncologici in fase terminale venga ospitato presso i locali del nuovo Polo riabilitativo del Levante Ligure, quella palazzina di via Fontevivo appena faticosamente diventata la nuova sede della Don Gnocchi.
Nella struttura, per spazi disponibili, potrebbe essere costituito un hospice da 9 posti, pronto ad accogliere anche i parenti in regime di assistenza degli ammalati. Ma la Asl 5, in base a un vecchio accordo e a un progetto che risale al 2000, vuole costruirlo a Sarzana, presso l’ospedale San Bartolomeo.
Stamane a palazzo civico è andato in scena un incontro tra l’amministrazione comunale e le associazioni, che hanno ribadito all’assessore alla salute e al welfare del comune della Spezia Andrea Stretti la necessità di un coinvolgimento della Regione Liguria, nella persona della neo assessore competente Sonia Viale.
“C’è un potenziale hospice pronto, nuovo, che risponde ad avanzati criteri tecnologici e strutturali – fa osservare il dottor Lorenzo Ialesio, portavoce del coordinamento associazioni pro Hospice – finanziato da Fondazione Carispezia con 250mila euro all’anno, e che corrisponde all’esigenza baricentrica della provincia spezzina, essendo la posizione del comune capoluogo equidistante da Val di Vara, riviera e Val di Magra”.
Perché – chiede Ialesio - costruire nuove cattedrali nel deserto quando si dispone già di una struttura pronta? Semplicemente per accordi precedenti? Sembra poco etico. Si vuole costruire un hospice a Sarzana? Lo si faccia, ma nel frattempo, in attesa di una ristrutturazione che costerà comunque 100mila euro, si utilizzi una struttura esistente, nuova e funzionale come la palazzina di via Fontevivo”.
“Quello dell’hospice a Spezia è un percorso – chiude Ialesio – voluto più dai cittadini che dalle istituzioni. L’Asl, in particolare, sembra sorda alle richieste, chiusa in una posizione unilaterale che non prevede confronti o interlocuzioni. Un atteggiamento incomprensibile, che lascia francamente perplessi”.
“Occorre fare presto – fa eco l’assessore alla salute Andrea Stretti – e serve l’intervento della Regione Liguria. L’assessore Viale è fresca d’insediamento e non c’è stato il tempo materiale di approfondire la questione, sul tavolo in realtà dal completamento della realizzazione del nuovo Polo di via Fontevivo. E’ imminente l’avvìo dei lavori all’ospedale San Bartolomeo di Sarzana per la nuova struttura, quindi il tempo stringe. Chiederemo al più presto, presumibilmente a settembre, la convocazione di una conferenza dei sindaci che affronti la questione in modo netto e deciso”.
salute e medicina
Oltre 2mila firme per l’hospice in via Fontevivo: “Intervenga la Regione”
Mentre la Asl 5 va dritta per la sua strada: presidio a Sarzana
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