
Sulla vicenda è da tempo in atto un contenzioso, legato proprio alla mancata autorizzazione richiesta nel tempo da parte dei titolari delle strutture nel tratto di arenile proprietà del demanio marittimo.
I balneatori colpiti dal provvedimento hanno sempre sostenuto l’impossibilità di demolire le attrezzature abusive in quanto avrebbero di fatto interrotto un servizio per la clientela, in un momento di piena stagione.
Gli uomini della Guardia Costiera, preso atto che in quel momento non vi erano clienti che stavano utilizzando il servizio di spiaggia libera attrezzata in alcuni tratti dell’arenile, hanno provveduto a sequestrare le stesse attrezzature motivando – si legge nella nota – come “il posizionamento di attrezzature balneari in assenza di clienti configura il reato di occupazione abusiva di demanio marittimo sanzionato dall’articolo 1161 del codice della navigazione”.
IL COMMENTO
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