cronaca

Durante la presentazione del libro celebrativo
2 minuti e 0 secondi di lettura
I mitilicoltori spezzini hanno scelto la presentazione del libro che racconta i 90 anni del Palio del Golfo per mettere in scena una protesta contro l'autorità portuale e il Presidente Forcieri.

Una protesta soft, va detto, ma comunque rumorosa. Sostengono che dietro alla moria di muscoli di inizio anno che ha provocato pesanti danni economici ai muscolai ci sia il dragaggio effettuato nel golfo. Nei giorni scorsi, studi scientifici alla mano, Forcieri ha escluso questa ipotesi, affermando che non ci può essere collegamento tra moria di molluschi e interventi (con bonifica) dei fondali.

Ma i muscolai hanno altre perizie, non si danno per vinti. E non sono convinti. Si sono schierati in fondo alla sala di Via del Molo durante l'evento che i comuni del golfo hanno organizzato, insieme all'autorithy e al comitato delle borgate, per "lanciare" il volume che racconta la storia dell'evento più amato e sentito dagli spezzini.

Appena Forcieri ha preso la parola, si sono fatti sentire con fischi e mugugni. Forcieri ha subito chiarito che sono stati fatti studi approfonditi, che l'autorità portuale è sempre stata pronta a finanziare progetti per spostare gli impianti e per sostenere il settore. "Ma basta con la teoria del complotto" ha rimarcato prima di chiedere rispetto per il Palio e per i promotori dell'iniziativa.

"Vogliamo chiarezza su come si fanno i controlli. Vogliamo capire cosa accade quando si stoppa la vendita dei muscoli, come accaduto nei giorni scorsi, prima che le controanalisi ribaltassero l'esito delle verifiche - dice il presidente della cooperativa dei muscolai Palla - e soprattutto vogliamo capire cosa è successo a inizio anno"

I muscolai spezzini sono sul piede di guerra dallo scorso gennaio, quando una moria improvvisa di mitili ha mandato in fumo circa due milioni di euro di guadagni.

Secondo i Mitilicoltori a causare i danni agli impianti sono stati i dragaggi effettuati nel Golfo, in particolare quando il sistema utilizzato sarebbe stato modificato, riducendo i sistemi di sicurezza relativi alla fuoriuscita di fanghi. Forcieri ha spiegato che gli studi di Arpal, Asl, istituto zooprofilattico dimostrano il contrario.

E, dopo che la scorsa settimana una parte della produzione di muscoli è stata interdetta alla vendita per la presenza di batteri, la polemica è riesplosa. E quando le controanalisi hanno invertito i risultati delle prime perizie ri-autorizzando la vendita di cozze le polemiche non si sono certo placate.’