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Intesa dopo una maratona di 17 ore
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La Grexit è evitata, ma la Grecia non è ancora salva. Per ottenere il via libera definitivo agli 82-86 miliardi di aiuti deve superare un 'test' di fiducia: entro 48 ore deve approvare in Parlamento quattro riforme, tra cui Iva e pensioni. Ora tocca ai deputati di Syriza, già in rivolta, rispettare la tabella di marcia indicata dall'Eurosummit, che non ammette ritardi. Mercoledì stesso, dopo il voto del Parlamento greco, si riunirà un nuovo Eurogruppo per giudicare il lavoro dei deputati e venerdì sull'intesa voterà il Bundestag.

L'ok a negoziare il terzo salvataggio all'Esm si avrà quindi solo a fine settimana. L'accordo per avere gli aiuti è costato molto a Tsipras, più di quanto credesse dopo l'euforia post-referendum. E' stato costretto ad accettare il 'catalogo delle atrocità', come l'ha definito lo Spiegel: dal ritorno della Troika alla cessione di asset pubblici per rimborsare i creditori, difendendo quel poco di positivo che ha ottenuto e che può provare a vendersi a casa. Come l'apertura sul 'riscadenzamento' del debito, una misura che sarà considerata solo una volta che saranno rispettate tutte le condizioni.

Tsipras ha lottato per 17 ore, soprattutto contro la Germania di Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble, ma la sua posizione dopo il referendum era drasticamente più debole. "L'avevo detto che sarebbe uscito indebolito", spiega il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, che non vede "né vincitori né vinti" in questa partita finita all'alba del giorno dopo e giocata nel vertice più lungo che la storia europea ricordi. Velenoso l'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis: "Avevo un piano" ma Tsipras ha ceduto ai creditori, è la stoccata.