economia

Intervista al presidente di Grandi Navi Veloci
3 minuti e 21 secondi di lettura
Cambiare abito può essere il segnale di un cambiamento più radicaleRoberto Martinoli, ad Gnv, sintetizza così a Primocanale il processo di restyling che subisce il gruppo Grandi Navi Veloci. “Abbiamo deciso di rivedere la strategia di marca con una serie di attività rivolte al rinnovamento di sistemi e tecnologie per la gestione delle vendite".

Cambio di livrea - "Il cambio non è piccolo, abbiamo ridisegnato la livrea dei nostri scafi in una maniera più consona alle nostre strategia attuali che prevono un ritorno anche a investimenti di marketing più consistenti. La crisi ci ha portato a rivedere la struttura dei costi, oggi vogliamo tornare a investire. L’anno che stiamo vivendo ha l’aspetto di essre il migliore degli ultimi 5 o 6 dopo la crisi pesante che ha colpito anche il nostro settore. È anche sintomo di un cambio di strategia, meno timidi in questo settore”.

Mercato passeggeri e merci - “La diminuzione del costo del combustibile ci ha aiutato, ma i risultati li vedremo più avanti. Questo ci ha permesso di essre più liberi nelle iniziative di gestione del prezzo, una flessibilità in funzione della domanda la cui libertà ci ha aiutato. L’inizio dell’anno è stato ottimo per i passeggeri, con la primavera in forte calo e un’estate sostenuta come mai abbiamo visto storicamente. Una fortissima domanda contro quella primaverile, molto meno interessante. Nel totale, un buon anno per i passeggeri perché i grandi numeri li facciamo nel periodo estivo.”

Mercato delle merci - “Un andamento abbastanza regolare, positivo fino all’incidente del ponte autostradale in Sicilia che ha tagliato la parte ovest dell’isola che serviamo noi. Un calo dovuto al fenomeno legato al tempo necessario per ripristinare l’autostrada Palermo-Catania”.

Mercati in espansione – “Siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità, bisogna essre dinamici e pronti a muoversi nella direzione della magior richiesta. Tre anni fa abbiamo spostato in maniera improvvisa una parte del nostro traffico verso Marocco e Tunisia. I mercati emergenti hanno bisogno di questo genere di servizi, modalità con investimenti infrastrutturali per il cabotaggio abbastanza facili da realizzare. Abbiamo una grande attenzione per i mercati alternativi. Stiamo discutendo col govnerno albanese e speriamo di avere a breve la licenza per collegare Bari a Durazzo. Faremo un investimento futuro sul Baltico a Kaliningradm un port posizionato in maniera strategica per noi. Un’altra zona di interesse per noi è Cuba, oltre a molte richieste che ci arrivano dall’estremo oriente”.

Investire sulle autostrade del mare – “In occasione del semestre italiano in Europa, come Confitarma ho assunto un incarico che mi ha dato la possibilità di interagire direttamente con molti governanti. Hanno fatto uno studio che spiega la prossima congestione stradale e autostradale che porta a nuove metodologie di trasporto. Le soluzioni possono essere il mare e la ferrovia. Per questo, l’obiettivo Ue è di spostare il 30% del traffico entro il 2030, fino al 50% entro il 2050. Il rischio è di trovarsi in situazioni critiche Un pimegno che comporta una serie di attività che stanno iniziando subito con bandi di concorso per elargizione di aiuti per facilitare il trasferimento dalla strada ad altre metodologie di trasporto”.

Rapporti con le istituzioni – “Siamo in attesa dell'insediamento del nuovo governatore regionale e di consocere le politiche che saranno messe in atto. Abbiamo sempre avuto un colloquoi diretti col predecessore in Regione, meno con l'amministrazione comunale genovese. Porto e infrastrutture sono una ricchezza che non possiamo perdere, e l’amministrazione comunale deve rendersene conto. Se non facciamo interventi nel più breve tempo possibile il futuro della Liguria ne verrebbe condizionato. Viviamo di trasporti intermodali, la Ue ha fatto una scelta ben precisa. Se non vogliamo rimanere tagliati fuori da comunicazioni e trasposrto dobbiamo stare al passo coi tempi.”