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Ma Berlusconi a Salvini: "Da solo non vinci"
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La Lega Nord allunga le mani sul centrodestra. Ma Silvio Berlusconi, nonostante i risultati elettorali non siano ancora definitivi, di una cosa continua ad essere convinto: "Solo uniti vinciamo". Ed è infatti proprio questo il leit motivo che i big azzurri ripetono per tutta la notte, prendendo come esempio la Liguria, dove Giovanni Toti è avanti rispetto alla candidata del Pd, e l'Umbria, dove si profila un testa a testa serrato. Ma se è vero che a contendersi la leadership in queste regioni sono due candidati 'made Fi', a fare la voce grossa e a cantare vittoria è Matteo Salvini (siamo lo spauracchio di molte mummie, commenta).

La Lega non solo supera di gran lunga gli azzurri ma si attesta in molte regioni come secondo partito. Un risultato che fa suonare le sirene di allarme ad Arcore dove l'ex premier però continua a ribadire quanto detto anche nei giorni scorsi: La Lega cresce, ma i moderati non sono su posizioni così estremiste per cui il nostro obiettivo è recuperare il consenso di chi non è andato a votare. Perché ad allarmare il Cavaliere non è solo l'avanzata della Lega ma anche l'astensionismo: "Berlusconi è preoccupato dall'affluenza ma sa anche che se fosse andato a votare il 10-20% in più, quei voti sarebbero andati a noi", spiega Renato Brunetta che dalla Camera, in collegamento con Milano, detta la linea ufficiale.

Ma, se è pur vero che la debacle è stata evitata, il responso che consegnano le urne evidenziano un partito ridimensionato che, ad esempio in Veneto, supera di poco il 5%. Dati che non fanno certo piacere all'ex capo di governo: Paghiamo le nostre divisioni - è il ragionamento - mesi di litigate inutili e poi c'è da considerare la mia assenza dalle tv e dalle piazze. Pensate poi - ha confidato l'ex premier ai suoi fedelissimi - che per un anno sono stato impegnato ai servizi sociali. Se la partita si chiuderà 4 a 3 per il Pd, l'ex premier si concentrerà sulla cosiddetta 'fase due' e cioè pensare alla rifondazione del centrodestra partendo innanzitutto dal suo partito. Un percorso non facile se si tiene conto che con una percentuale di gran lunga superiore a quella degli azzurri i leghisti inizieranno a fare la voce grossa.

Al 'capitolo Lega', Berlusconi deve poi aggiungere il caos dentro Fi. E' vero che le divisioni non hanno pagato ma in Puglia nel derby tutto interno al centrodestra a spuntarla è Raffaele Fitto il cui candidato, Francesco Schittulli batte Adriana Poli Bortone sostenuta da Fi. Ma se l'addio di Fitto è ormai nei fatti, a breve potrebbe aggiungersi anche quello dei cosiddetti verdiniani. Prima ancora di conoscere i risultati infatti, Massimo Parisi, coordinatore del partito in Toscana e braccio destro di Denis Verdini annuncia le dimissioni irrevocabili dal suo incarico. Per alcuni dentro Forza Italia, un segnale nella direzione della nascita di nuovi gruppi.