
"Mi rendo conto-scrive Ferrero annunciando la querela- che senza parlare di me il suo libro non avrebbe così tanta visibilità, però c’è un limite al gossip da bancarella.
Lei riporta notizie incomplete, le strumentalizza, le usa per attribuirmi un’etichetta che non corrisponde ai fatti. La vicenda Livingston è complessa, ci sono ancora dei processi in atto, ma posso confermarLe che, in questa faccenda, mi considero truffato e non ho mai preso un solo contributo economico. Lei si fregia di fonti sicure, così sicure che non sa neppure contare il numero esatto dei miei figli e riporta erroneamente la madre di mia figlia Vanessa.
Davanti a tutto ciò mi viene voglia d’invitarla a cambiare mestiere, però preferisco darLe appuntamento in tribunale. Io credo nella giustizia, così anche Lei avrà modo di conoscere l'unica verità. "
IL COMMENTO
Nella Genova più "salata" caccia al centro dimagrito
Scarcerazione Brusca, quando la legge sconfina dal senso di giustizia