"Speranza muore ultima". Lo dice a modo suo Olga Savicheva, ma il concetto non cambia: la speranza è proprio l’ultima a morire. Lei arriva dalla Russia e con la sua famiglia tenta la sfida: rilevare lo storico commestibili del signor Gianni, un’istituzione di Crocefieschi, la perla della villeggiatura genovese. Lo storico titolare era dietro al banco dal marzo 1957 e oggi dice di aver raccomandato soprattutto un comandamento: "L'onesta, con quella puoi arrivare ovunque". Davanti a uno Stato che spesso pare poco onesto con chi fatica in cima a un monte, tra controlli fiscali continui e tassazione folle, serve anche una grande tenacia. Ma Olga che punta su un’offerta generalizzata e crede nell’avventura per il suo futuro e quello dei bambini: "Abbiamo scelto di lasciare la città e vivere in mezzo al verde portando avanti le tradizioni di Crocefieschi".
Le specialità qui si chiamano i canestrelletti da Croxe differenti da tutti gli altri per forma e bontà, ma anche focaccia al prosciutto che Gianni sostiene sia nata qui nel 1959 in mezzo a infiniti aneddoti. Storie di paese dove scopri pure che due fratelli per anni si sono fatti concorrenza con un negozio simile a pochi metri l’uno dall’altro. Storie di paese in controtendenza perché qui nell’ultimo anno hanno aperto: una seconda parrucchiera, una nuova trattoria e un bar sulla piazza del municipio.
L'entroterra che non vuole morire sta lassù: "Ma serve una tassazione più leggera, d'inverno il nostro lavoro è servizio sociale".
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