Un vertice d’emergenza a Palazzo Chigi per affrontare il tema della crisi finanziaria dell’Ilva: le casse vuote dell’azienda da tempo sono un’emergenza nazionale, con ritardi nei pagamenti e fornitori sul piede di guerra. Solo pochi giorni fa gli autotrasportatori in Liguria avevano inscenato una protesta proprio per chiedere il pagamento degli arrestati, che solo per la nostra regione ammonterebbero a 20 milioni. Una buona notizia arriva però dalle banche, con Intesa San Paolo, Unicredit e Banco Popolare che avrebbero deciso di sbloccare le linee di credito. Da Intesa San Paolo arriveranno 200 milioni: una boccata di ossigeno che consentirebbe all’azienda di pagare una parte dei debiti con i fornitori e di evitare il rischio di un blocco della produzione.
Il Governo ora stringe per un decreto ad hoc, ma la strada della nazionalizzazione resta in salita: tante le resistenze, con gli oppositori della linea Renzi convinti che un intervento pubblico diretto rischierebbe di risultare troppo gravoso per le casse dello Stato.
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