cronaca

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E' stata giustiziata all'alba, ad Amman, Sajida al-Rishawi, la donna irachena condannata per gli attentati del 2005 nella capitale giordana. Lo ha detto un portavoce del governo, che aveva tentato di trattare il suo rilascio in cambio della liberazione del pilota barbaramente ucciso dall'Isis. Giustiziato anche un altro prigioniero, Ziad al-Karbouli.

Il portavoce del governo giordano Mohammed al-Momani ha confermato che i due prigionieri giustiziati sono Sajida al-Rishawi e Ziad al-Karbouly. La donna, condannata a morte per il suo ruolo negli attentati del 2005 ad Amman in cui morirono 60 persone, era stata oggetto di una trattativa tra il governo giordano e i miliziani dello Stato Islamico, volta alla liberazione del pilota Muath al-Kaseasbeh. I negoziati si erano poi interrotti, in mancanza di prove che il pilota fosse ancora vivo. Ieri, la diffusione del drammatico video della sua uccisione, avvenuta il 3 gennaio scorso.

Al-Karbouly, anche lui combattente di al Qaeda, era nel braccio della morte dal 2008 per aver pianificano attacchi terroristici contro cittadini giordani in Iraq. L'uccisione del pilota ha suscitato un forte sdegno in Giordania e l'unanime condanna da parte della comunità internazionale, inclusi le Nazioni Unite e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Al-Kaseasbeh era caduto nelle mani dei militanti dell'Isis nel dicembre scorso, quando il suo F-16 cadde vicino a Raqqa, in Siria, capitale di fatto del Califfato. Fino ad oggi è l'unico pilota della coalizione ad essere stato catturato dall'Isis.

L'Isis brucia vivo il pilota giordano in ostaggio diffondendo un nuovo video dell'orrore. Un nuovo filmato dell'orrore e una taglia su altri cinquanta soldati giordani della Coalizione, definiti "crociati ricercati". Il video dell'Isis mostra il pilota giordano ostaggio dei jihadisti bruciato vivo. Pronta, in queste ore di choc, la risposta del governo giordano: giustiziata la terrorista irachena Sajida Rishawi, che era inserita nel tentato scambio di prigionieri tra Giordania e Isis.

Le immagini mostrano l'ostaggio, il tenente Moaz al-Kassasbeh, vestito di arancione e con un ematoma sotto l'occhio destro mentre pronuncia alcune frasi, ripreso in primo piano con alle spalle uno sfondo nero su cui compaiono alcune bandiere dei Paesi della coalizione anti-Isis (tra cui Canada, Francia, Usa, Regno Unito, Emirati arabi e Giordania). In una seconda sequenza si vede poi il pilota giordano in piedi davanti a un gruppo di miliziani armati schierati col volto scoperto e in tuta mimetica.

Nell'ultima sequenza si vede l'ostaggio in una gabbia col fuoco che avanza e lo circonda fino a bruciarlo vivo. Poi il cadavere è stato sepolto da un bulldozer sotto le macerie. Poco prima, nello stesso filmato, aveva mostrato i corpi carbonizzati di vittime di bombardamenti aerei della Coalizione. La Giordania ha fatto sapere che il pilota sarebbe stato ucciso il 3 gennaio, da qui il rifiuto dell'Isis di fornire la prova che fosse vivo.