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Acceso confronto anche su rifiuti, sanità e alleanze
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Volge al termine la caldissima campagna elettorale all’interno del Partito Democratico (e non solo) dopo settimane di tensione, polemiche e accuse. Tutti elementi andati in scena anche nel faccia a faccia su Primocanale tra i due principali candidati, Sergio Cofferati e Raffaella Paita.

L’assessore Paita parte all’attacco, descrivendo Sergio Cofferati come una persona della vecchia classe dirigente e senza la giusta conoscenza del territorio ligure. “Questa idea di Sergio Cofferati di chiamarsi fuori dalla classe dirigente è davvero grottesca. Hai fatto tutto nella vita, hai fatto un sacco di ruoli”, dice l’assessore regionale al suo competitor. “Quello che dubito tu sappia fare è conoscere questo territorio, perché quando parli di piccoli interventi non ti rendi conto della realtà in cui viviamo”. La risposta di Cofferati non si fa attendere. “Ho girato molto per questa regione. Non ho mai trovato l’assessore Paita. Mi sono occupato dei cantieri e non ti ho mai vista, e sei la responsabile delle infrastrutture”, dice l’eurodeputato. “Ho delle responsabilità e non le ho mai nascoste, ma riguardano i ruoli che ho ricoperto. Non sono mie le responsabilità degli errori gestionali della Regione Liguria”.

Si passa poi al tema scottante delle alleanze. Al centro del dibattito la vicinanza tra Raffaella Paita e alcuni esponenti del Nuovo Centrodestra. “Non parleranno mai loro. Parlerò io e se saranno d’accordo si adegueranno”, afferma l’assessore regionale nel prospettare una coalizione di governo con i transfughi dell’attuale opposizione. “L’idea dell’adesione è arroganza pura”, le risponde Cofferati. “Loro (gli esponenti di centrodestra, ndr) stanno scegliendo di votare per le Primarie di centrosinistra, snaturandole. Stanno alterando le regole del gioco. Non c’è una scelta delle proposte, c’è una scelta della persona”.

Per quanto riguarda la composizione delle liste elettorali, i due candidati mostrano posizioni differenti circa la possibilità di candidare persone indagate. Molto deciso Sergio Cofferati: “C’è un problema di opportunità politica. Io non accetterò nelle liste la presenza di persone indagate”. Più morbida Raffaella Paita: “Dipende dai casi che vengono contestati. Sono garantista”. L’assessore regionale si lancia poi in difesa di Nino Miceli, capogruppo regionale Pd, indagato per peculato nell’inchiesta sulle ‘spesa pazze’.

Si arriva così al tema delle grandi opere. Si parla in particolare di Gronda, con Sergio Cofferati che chiede un maggior dialogo con i cittadini. “La Gronda è una delle infrastrutture che devono essere realizzate”, dice l’eurodeputato. “Le modalità per la realizzazione richiedono qualche elemento di novità, che consenta un rapporto diretto con le persone interessate”. Un’idea diversa da quella di Raffaella Paita che ribadisce come “le maggioranze politiche devono assumere delle decisioni”. Ma su questo tema il vero antagonista dell’assessore regionale non pare essere Cofferati, bensì il sindaco di Genova Marco Doria. “Non voglio ridurre la Regione Liguria come la Genova amministrata da Doria”, afferma infatti la Paita.

Il riferimento alle amministrazioni comunali, e nello specifico alla giunta guidata da Marco Doria, è esplicito anche quando si parla di emergenza rifiuti. “Penso che ci siano delle responsabilità rispetto al fatto che siamo in questa condizione”, dice Raffaella Paita. “Le forze della sinistra, che sono contro tutto, appena un comitato si mobilita contro un’iniziativa proibiscono alle istituzioni di realizzare. Questa non è la mia idea di governo del territorio. Ci troviamo in queste condizioni perché i Comuni non hanno realizzato gli impianti di pre-trattamento”. Sergio Cofferati pone invece l’accento sulle responsabilità della Regione e su quell’assessorato con delega al ciclo dei rifiuti che fa riferimento proprio a Raffaella Paita. “Manca un piano per la raccolta dei rifiuti regionale”, dice Cofferati. “Il problema è favorire la ricerca di soluzioni per lo smaltimento, perché così come siamo oggi organizzati non c’è più la condizione per avere una gestione che sia efficace per le aziende, perché andare a portare i nostri rifiuti altrove costa molto e questo costo rischia di essere stravolgente. La strada di aumentare le tariffe è una strada oggettivamente breve”.

L’azione della Regione è al centro anche dello scontro rovente sul tema della sanità. Raffaella Paita difende l’operato della giunta guidata da Claudio Burlando. “Abbiamo fatto delle cose positive risanando il buco di bilancio che ci aveva lasciato il centrodestra e anche razionalizzando la spesa ospedaliera, perché siamo passati da 27 ospedali a 19”, afferma l’assessore. “Tuttavia ci vuole una marcia diversa nei prossimi anni perché noi non abbiamo risolto due problemi fondamentali: le liste d’attesa e le fughe”. “È la prova provata di una Regione che dice una cosa e fa l’esatto opposto” le risponde Sergio Cofferati. “Si dice di voler ridurre il turismo sanitario. Quella è una priorità assoluta, ma mentre si dice questo si mandano pochi professionisti all’esterno. Credo che sia necessario cancellare quell’ipotesi. Noi dovremmo puntare sulla qualità della prestazione”, conclude l’eurodeputato.

Insomma, il clima caldo e pesante che si respira attorno a questa sfida ormai da tempo è emerso con chiarezza nel dibattito moderato dal direttore di Primocanale Luigi Leone. Considerato che i sondaggi indicano il vincitore di domenica prossima come il probabile futuro presidente della Regione, il voto assume un peso specifico superiore a quello di un “semplice” voto per le Primarie. Ciononostante, chi dovrà affrontare la corsa alla Presidenza della Regione, con ancora addosso i postumi di questa infuocata battaglia interna al Pd, dovrà inevitabilmente fare i conti con l’oste (che a questo giro ha tutte le sembianze del Movimento 5 stelle).