Il Governo ha bocciato la richiesta della Regione Liguria dello 'stato di emergenza' a seguito delle alluvioni. La situazione è grave. Oltre al mancato slittamento delle tasse statali, per gli alluvionati una nuova beffa è dietro l'angolo. E stavolta il Governo è incolpevole, perché la richiesta sarebbe arrivata con "Documentazione anomala". Ergo: ci sono degli errori formali che gli uffici tecnici (e gli assessori competenti) non hanno valutato, oppure la richiesta è arrivata con richieste inopportune 'fuori dal contesto'. Saranno gli uffici competenti a valutare cosa non quadra nella documentazione che Regione Liguria ha inviato. Il grido di allarme è partito.
"Ci siamo accorti seguendo giorno per giorno le notizie che arrivavano dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e in particolare le comunicazioni del 12 dicembre che c'era qualcosa che non andava". Le parole di Jorg Costantino, assessore comunale all'Ambiente di Savona, sono quelle che meno ti aspetti. Una denuncia che, alla vigilia di Natale, in diretta in live News su Primocanale, lascia l'amaro in bocca.
"Abbiamo notato con profondo stupore che la Liguria non era inserita nell'elenco delle zone alluvionate. Abbiamo fatto accertamenti e poi abbiamo chiesto chiarimenti alla Regione: la risposta è stata che tenteranno di recuperare la cosa e che in uno dei prossimi consigli dei ministri dovrebbe essere inserita. Vedremo", prosegue amareggiato l'assessore savonese.
Tra quelli che ancora non hanno colto il senso della gravità della situazione, l'assessore regionale alla Protezione civile Raffaella Paita. "Oggi il Consiglio dei ministri approverà la pratica" dice al Secolo XIX che ha riportato la notizia nell'articolo "Liguria autogol, scatta lo stato d'emergenza". A completare il ragionamento dell'assessore, in questo periodo molto impegnata nella campagna elettorale per le Primarie del centrosinistra in Liguria, va detto che il Consiglio dei ministri di oggi tratterà l'argomento solamente tra le 'varie ed eventuali'. Con la volontà di correggere comunque un errore ed evitare quindi la figuraccia ai protagonisti della Regione colpevoli dell'errore.
Se per un vizio di forma la Liguria non ottenesse lo 'stato di emergenza' "sarebbe un disastro incredibile per tutti quei comuni che hanno avuto diversi danni. Noi siamo stati colpiti in diverse zone e abbiamo assolutamente bsiogno di risorse aggiuntive. La sensazione è che la Regione in questo momento non riesca a concentrarsi sulle questioni pratiche perché ha da fare una campagna per le Primarie, bisognerebbe fare più attenzione fino alle elezioni perché ci sono in ballo questioni delicate. E lo dico da amministratore", conclude Costantino a Primocanale.
Come evitare un simile patema agli amministratori che devono fare quadrare i conti in zone distrutte dalla furia dell'acqua e del fango? Bastava poco. Bastava presentare la documentazione in modo corretto. Un commander-in-chief ha il dovere (e la responsabilità) di seguire il lavoro eseguito dai suoi uffici tecnici. Un assessore alla Protezione civile e un governatore più concentrati sui rispettivi incarichi, invece di una campagna elettorale in vista delle Regionali, avrebbe certamente evitato un disastro del genere. Senza dimenticare che, fino alla fine del mandato, sono pagati (tanto) per perseguire il bene della collettività e non per vincere (o perdere) le elezioni.
politica
La Regione sbaglia pratica, rifiutato alla Liguria lo 'stato d'emergenza'
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