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Aldo, Giovanni e Giacomo tornano sugli schermi con una commedia scritta e diretta da loro tre con Morgan Bertacca a quattro anni da 'La banda dei Babbi Natale'. Altra commedia in uscita questa settimana, con nutrito cast di volti popolari e diretta dal campione dei cinepanettoni Neri Parenti, è 'Ma tu di che segno 6?'.



Di genere diverso le altre due uscite italiane di questo giovedì: il noir 'Neve' di Stefano Incerti e 'La storia di Cino', favola di denuncia sociale. Approda nelle sale il film comico-paradossale-horror 'Storie pazzesche', prodotto da Pedro Almodovar e in concorso all’ultimo Festival di Cannes.



IL RICCO, IL POVERO E IL MAGGIORDOMO
Regia: Aldo Giovanni e Giacomo e Morgan Bertacca Con: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Giuliana Lojodice, Francesca Neri
Genere: Commedia Durata 102’

Torna il trio delle meraviglie con una commedia scanzonata e divertente nella quale Giacomo è un ricco e spregiudicato broker appassionato di golf, Giovanni il suo fido maggiordomo cultore di arti marziali e della filosofia giapponese, e Aldo un venditore abusivo in un mercato di quartiere. Le loro vite si incroceranno attraverso un matrimonio, un funerale, un maldestro appuntamento al buio e una rocambolesca irruzione di massa a suon di musica mariachi in una villa messa sotto sequestro.


NEVE
Regia: Stefano Incerti Con: Roberto De Francesco, Esther Elisha, Massimiliano Gallo
Genere: Drammatico Durata 90’

Un uomo in viaggio a bordo di una station wagon verde alla ricerca di qualcosa, forse la refurtiva di una rapina dimenticata. Una donna dalla pelle scura, scaricata e poi inseguita da un piccolo gangster, cui forse ha sottratto qualcosa di grosso. Donato decide di soccorrere Norah, e portarla con sé lungo un tratto del suo misterioso percorso. Norah non si allontana mai da Donato, fino a scoprire le vere ragioni della sua ricerca. E’ l'incontro casuale di due vite "con le spalle al muro". Sullo sfondo, una provincia italiana che si stenta a riconoscere: un paesaggio senza luoghi, perennemente imbiancato dalla neve.


LA STORIA DI CINO
Regia: Carlo Alberto Pinelli Con: Marc Andréoni, Giovanni Anzaldo, Jean-Louis Culloc'h
Genere: Drammatico Durata 85’

Piemonte, fine 800. Il piccolo Cino, di nove anni, figlio di poveri montanari del cuneese, viene affidato ad un losco carrettiere francese per essere condotto in Francia ed “affittato” per lavorare negli alpeggi estivi del Mercantour. Durante il viaggio Cino stringe amicizia con Catlìn, una bambina della sua età che lungo il percorso si ammala di polmonite e viene abbandonata dal carrettiere. Una volta in Francia il bambino è vittima dei maltrattamenti del suo padrone e ben presto scappa in una fuga disperata che tuttavia lo porta a ritrovare inaspettatamente la piccola Catlìn, con la quale decide di attraversare a piedi le Alpi per ridiscendere in Piemonte e tornare a casa. Il percorso verso l’Italia si rivela presto irto di sorprese e di pericoli.


MA TU DI CHE SEGNO 6?
Regia: Neri Parenti Con: Massimo Boldi, Gigi Proietti, Vincenzo Salemme e Ricky Memphis
Genere: Commedia Durata 99’

L’oroscopo, quarta parola più cliccata sui motori di ricerca, che effetto ha sulla vita degli italiani? Nel consueto cinepanettone di Neri Parenti lo scopriremo attraverso le vicende - tra i tanti personaggi del film - del gelosissimo maresciallo Augusto Fioretti (Toro), della figlia Denise (Sagittario) e di un uomo fifone e ipocondriaco (Pesci) che pensando erroneamente di essere in fin di vita si fa ricoverare iniziando così un tragicomico calvario tra siringoni, clisteri e operazioni inutili.


PRIDE
Regia: Matthew Warchus Con: Imelda Staunton, George MacKay, Andrew Scott, Dominic West
Genere: Drammatico Durata 120’

Il film è ispirato da una storia vera. E' l'estate del 1984, Margaret Thatcher è al potere e l'Unione nazionale dei minatori è in sciopero: questa situazione spinge un gruppo di attivisti gay e lesbiche con sede a Londra a raccogliere fondi per sostenere le famiglie degli scioperanti. Inizialmente respinto dall'Unione, il gruppo identifica come destinatari delle donazioni un minuscolo villaggio di minatori nel Galles. Mentre lo sciopero si trascina i due gruppi si confrontano e scoprono che l'unione fa sempre e comunque la forza.



IL FILM DELLA SETTIMANA

STORIE PAZZESCHE
Regia: Damian Szifron Con: Liliana Ackerman, Luis Manuel Altamirano García, Alejandro Angelini
Genere: Drammatico Durata 122’

Se fosse tutto come i primi dieci minuti, ‘Storie pazzesche’ sarebbe un film travolgente. In realtà, purtroppo non è così anche se resta comunque pellicola interessante che parla di diseguaglianze, ingiustizia e oppressioni da parte del mondo in cui viviamo, attraverso situazioni che generando stress e depressione finiscono talvolta per fare esplodere le persone coinvolte. In ogni caso, quando nel maggio scorso venne presentato al Festival di Cannes dove era in concorso, dopo giorni di drammi e storie di guerre e sesso squilibrato, riuscì a fare esplodere pubblico e addetti ai lavori in una risata coinvolgente e liberatoria.

Prodotto da Pedro Almodovar e diretto da Damian Szifron, si compone di sei episodi, storie indipendenti l’una dall’altra che hanno però lo stesso comune denominatore: liberarsi in maniera violenta della rabbia che coviamo dentro per situazioni che colleghiamo insindacabilmente ad ingiustizie che pensiamo di aver subito.

Per i personaggi del film, insomma, la vendetta non è un piatto che si serve freddo anche se al regista non interessa offrire un studio psicologico della natura della violenza bensì divertirsi con i protagonisti finendo per generare una sorta di empatia con lo spettatore che metaforicamente delega loro azioni che magari in certi momenti della propria vita avrebbe voluto compiere di persona senza trovare il coraggio necessario per farlo. Perché perdere il controllo, a volte, è un atto catartico.

Detto questo, il limite della pellicola è legato alla sua stessa struttura, una creazione fragile nella quale – come sempre capita in questi casi - ci sono alcuni episodi riusciti meglio, altri peggio. In quest’ottica è devastante il primo nel quale c’è chi riesce a mettere sullo stesso aereo tutte le persone che lo hanno fatto soffrire facendolo alla fine precipitare. Peccato che in ‘Storie pazzesche’ ci sia la forza iconoclasta del suo produttore ma non la sua bravura, la capacità che ha Almodovar di maneggiare e fondere humor nero e assurdo come ha dimostrato in gran parte della sua filmografia. Così resta una parabola brutale, singolare e curiosa, che qua e là strizza l’occhio a Tarantino, sulla capacità dell’essere umano di superare il sottile confine che a volte divide la civiltà dalla barbarie.