Un dettaglio che si aggiunge a un altro aspetto sospetto: il cassiere Mario Amelotti rimborsava i consiglieri in contanti, cambiando assegni da lui stesso firmati. Un modus operandi che sembrerebbe studiato apposta per occultare i passaggi di denaro nel gruppo consigliare guidato da Nino Miceli. Ieri lungo interrogatorio per Amelotti.
Finora il gruppo Pd non era stato colpito dall'inchiesta sulle cosiddette spese pazze che ha invece travolto numerosi consiglieri regionali di altri gruppi portando ad arresti e dimissioni a ripetizione.
Raggiunto telefonicamente da Primocanale, il capogruppo Miceli ha chiesto di prendere tempo per parlare con Amelotti e "capire meglio la situazione".
IL COMMENTO
Vivere con i poveri: il mandato di Papa Francesco alla Chiesa di oggi
Meloni, Salis, i commenti sessisti e il doppiopesismo della politica