
Lì, vendita di prodotti della valle e mica soltanto di una: Scrivia, Fontanabuona e Trebbia, appunto. Salumi, formaggi, sciroppi e marmellate di fronte a una trattoria conosciuta per la buona cucina e la genoanità. Lui, lì, a combattere con burocrazia, tasse, e controlli. Ma ancora in piedi dopo due anni di sfida: “E’ uno stile di vita tutto particolare. In ogni modo provano a farmi passare la voglia, ma resisto”. Dura, durissima, Paolo tiene botta. E come dice lui: “Sempre meglio che starsi a girare i pollici in città. Però che qualcuno si ricordi di noi, piccoli bottegai di montagna”.
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie