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Il presidente del Consiglio Matteo Renziè arrivato a Villanova d'Albenga, insieme al ministro della Difesa Roberta Pinotti, per assistere al taglio del nastro del nuovo stabilimento Piaggio. Una visita blindatissima, tutto avviene all'interno dell'azienda. All'esterno contestazioni da parte di alcuni lavoratori e rappresentanti sindacali, come avvenuto nei giorni scorsi durante le visite del premier ad altre aziende del Nord.

Ci sono infatti i rappresentanti del Comitato 'No esternalizzazioni, tutti in Piaggio' sorto per difendere il posto di lavoro di molti operai destinati alla Laer e n presidio della Lega Nord al grido 'Noi tra gli operai, Renzi col sultano', con riferimento allo sceicco Mohamed Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi e presidente del fondo Mubadala Development Company che detiene il 98,05% di Piaggio Aerospace. 

Nel suo discorso, il premier è partito da Lindberg per arrivare alla situazione odierna di Piaggio. "In Piaggio hanno sempre avuto voglia di futuro mentre in Italia fa paura, si sta con il freno a mano tirato, nonostante la crisi il risparmio aumenta. Siccome c'è la crisi cresce la paura ed i risparmi non sono mai cresciuti in modo così elevato perché il futuro ha smesso di essere un'opportunità, sembra qualcosa da cui difendersi”.

Matteo Renzi ha ricordato come il 2006 fu "un anno magico, quando la situazione sembra finita, cotta" ma poi, "anche per la capacità dei lavoratori di insistere", l'azienda è ripartita e oggi "è un'azienda all'avanguardia". La Piaggio Aerospace è una "storia da raccontare", era un'azienda che sembrava "cotta, finita" ma "è ripartita, la gente di Piaggio non ha mai avuto paura del futuro", ha detto il premier.

Renzi riserva poi una stilettata ai sindacati: "Guai a pensare che si possa fare del mondo del lavoro il terreno dello scontro". E' un appello che "ho fatto" nei giorni scorsi e che "rifarò" affinché ci sia la "capacità di non mettere gli uni contro gli altri".

"Dobbiamo smettere di pensare che il tempo che ci riguarda è il passato”, ha proseguito il presidente del Consiglio. “È il futuro, il paese è pieno di esperienze di assoluta eccellenza che è in grado di togliersi di dosso la paura, la muffa, l'idea che la rassegnazione la vinca. La storia si studia, certo, ma si deve scrivere".

"Siamo in un momento straordinariamente delicato e importante. L'Italia e il mondo intero vivono pagine delicate. La nostra relazione di amicizia con gli Emirati arabi uniti non nasce semplicemente dal fatto che Mubadala è nel capitale di Piaggio o che Ethiad è nel capitale di Alitalia o da tante occasioni di investimento che ci sono e ci saranno. Ma nasce da un'idea profonda di condivisione politica e geopolitica di quello che sta avvenendo nel mondo e in particolare nel Mediterraneo", ha detto il premier .

"Oggi si inaugura una fabbrica, è bellissimo, ma la fabbrica più grande che si inaugura oggi è il nostro desiderio di non accontentarci di fare le comparse, di essere ai margini" del mondo, "di non essere solo dei numerini. Noi rappresentiamo la storia di un Paese che ha scritto pagine meravigliose ma che è convinto che la pagina più bella debba ancora arrivare e ci saranno dei rischi da correre li correremo". Così Matteo Renzi ha concluso il suo intervento.

Il premier è ripartito poco dopo in aereo dall'aeroporto di Villanova d'Albenga. Sotto la scaletta, il premier accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti e dal governatore ligure, si è intrattenuto con i rappresentanti sindacali locali a proposito della centrale di Tirreno Power a Vado Ligure.