cronaca

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Una raccolta firme per fare causa all'azienda dopo lo stop al contratto integrativo: è una delle misure decise dall'assemblea dei lavoratori Amt, sul piede di guerra dopo la scure che si è abbattuta sulle loro buste paga. "I soldi non ci sono, giusto e responsabile tagliare il contratto integrativo", avrebbe detto il sindaco Marco Doria in una riunione di maggioranza.

Parole che non piacciono ad Andrea Gatto, di Faisa Cisal: "Il sindaco si dice di sinistra, ma pensa di sostenere il trasporto pubblico con i soldi dei lavoratori. Così non può funzionare". 

Quasi certo uno sciopero a metà novembre. Intorno ad Amt torna a crescere la tensione, a quasi un anno dalle cinque giornate di sciopero selvaggio che bloccarono Genova lo scorso dicembre e che segnarono un punto di rottura nelle relazioni tra Comune e lavoratori Amt.

"Nel 2015 Amt rischia il fallimento. Sarebbe un disastro per il servizio di trasporto, per la città e per i lavoratori. Perché non accada bisogna garantire l' equilibrio dei conti dell'azienda, che è e resta pubblica". Lo ha evidenziato il Comune di Genova in una nota a commento della protesta dei lavoratori dell'azienda trasporti municipale che hanno occupato la sede dell'azienda. "Il Comune ha sostenuto e sostiene Amt con ingenti stanziamenti, maggiori di quelli che altri comuni versano alle loro aziende - spiega Palazzo Tursi -. Nel 2014 oltre 34 milioni, per il 2015 ne prevede altri 30. Non è pensabile che nelle ristrettezze di bilancio possa ancora aumentare il finanziamento né che, per farlo, riduca servizi essenziali per i cittadini o aumenti ulteriormente le tasse".