
Intervenuta ai microfoni di Primocanale, Giovanna Pizzi di Unioncamere ha spiegato la situazione. “Da anni monitoriamo il territorio ligure per vedere quanto le imprese e le famiglie spendano per il servizio di raccolta dei rifiuti e paragoniamo questa spesa al resto d’Italia. Facendo 100 la media della spesa italiana, Genova raggiunge 167. Imperia 145, La Spezia 153 e Savona 104”. Solo Savona rientra nella media nazionale, mentre le altre province sono ben al di sopra – con il capoluogo ligure primatista in quanto a richieste tributarie.
“Abbiamo anche notato come sia differenziata questa spesa”, continua Giovanna Pizzi. “In genere, vanno incontro a una spesa superiore le famiglie numerose, sulla base del principio ‘chi più produce rifiuti più paga’. Per quanto riguarda le imprese, sono più tartassate quelle attività economiche che producono più rifiuti, in primis i ristoranti”.
Dando un’occhiata alle spesa media regionale per attività economica, si scopre che un “albergo arriva a spendere quasi 7mila euro, un parrucchiere circa 600, un ristorante più di 5mila, mentre un’industria di trasformazione alimentare arriva anche a 17mila euro annui”.
“Sono dati molto alti a fronte dei quali non corrisponde un’adeguatezza del servizio ricevuto. In una scala da 0 a 100, Genova raggiunge il 51%, mentre le altre province sono al di sotto (Imperia 13%, 25% La Spezia e 36% Savona)”, conclude la Pizzi.
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