Cronaca

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La legge è passata, nonostante l’ultimo disperato tentativo dell’opposizione di far mancare il numero legale, visto che in quel momento in consiglio regionale erano davvero pochi i presenti. Ma Fabio Broglia, consigliere dell’Udc che da tempo è su posizioni autonome rispetto al resto dell’opposizione, ha scelto di non uscire dall’aula, evitando così che venisse a mancare il numero legale. Dunque le nuove norme per l’integrazione e la tutela dei cittadini extracomunitari in Liguria sono state approvate. Compresa quella che garantisce un contributo agli immigrati più indigenti per le spese di rimpatrio delle salme dei defunti. E’ stata invece alleggerita la norma che prevedeva percorsi agevolati di accesso alle assunzioni negli enti pubblici, trasformata in un ordine del giorno che impegna la giunta a promuovere la partecipazione degli immigrati ai concorsi. L’approvazione della legge, però, ha scatenato la reazione dei consiglieri di An che hanno tentato un tenace ostruzionismo. “Impugneremo il provvedimento nelle sedi giudiziarie competenti – tuonano Gianni Plinio e Alessio Saso – a causa della palese illegittimità che vizia alcuni suoi significativi aspetti”. Nelle intenzioni di An e del centrodestra c’è anche il ricorso a un referendum abrogativo della legge, come prevede lo statuto regionale. “Non è consentibile –dicono i due consiglieri di An– che si possa erogare assistenza sanitaria continuativa ai clandestini e neppure creare delle corsie preferenziali a favore degli immigrati per l’assegnazione di case popolari o di un lavoro”. Replica l’assessore regionale Enrico Vesco: “Non c’è alcun punto di questa legge che vada contro le norme statali vigenti. An organizzi pure un referendum. Sono certo –dice Vesco– che questa legge abbia un’accettazione superiore tra i liguri di quanto Plinio possa immaginare”. (Davide Lentini)