
In particolare cresce il malumore attorno alle discussioni circa le regole per le primarie. “Noi siamo aperti a ogni soluzione – ha continuato Fiore – in questa fase siamo più interessati a disegnare un programma che sia all’altezza delle aspettative dei cittadini. Un disegno politico che ci porti in quell’area di centro-sinistra che più ci rappresenta: ci sono vari nodi tra cui quello legato al lavoro, al dissesto idrogeologico, alle infrastrutture. Tutte tematiche che vanno risolte al più presto e, a tal proposito, abbiamo chiesto al Segretario regionale alcuni approfondimenti in merito. Ribadisco l’inutilità delle polemiche sulle regole, esse consentono a tutti di candidarsi raccogliendo il numero di firme necessario. Arrivare sino al 25 ottobre non deve essere considerato un problema ma un’opportunità per tutti: la campagna attuale è importante perché i cittadini si aspettano risposte dalla politica”.
Andrea Orlando pare essere il favorito numero uno e, qualora il Ministro dovesse candidarsi ufficialmente, Fiore non sarebbe contrario: “Sono suo conterraneo, ho un rapporto con lui che va oltre la politica ed è un ottimo Ministro della Giustizia. Il punto è che non si tratta di un problema di nomi ma di modello politico e di ciò che possiamo fare nell’interesse della gente. Noi comunque restiamo aperti a qualunque tipo di soluzione cercando di capire quale sia il quadro di riferimento.
Ma in quale area dovrebbe collocarsi il Partito Democratico? Pochi dubbi anche su questo: “Io penso che riportare dentro Sel e Rifondazione Comunista sia l’unico percorso possibile e non immagino una vita indipendente del Pd. Chi analizza il 41% alle europee e crede che il merito sia soltanto del Partito Democratico non conosce la politica”.
IL COMMENTO
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