Avevano un capo e una strategia ben definita: aggredivano soltano coetanei genovesi di buona famiglia. Loro, invece, erano una banda interraziale di ventenni sudamericana, nordafricani, italiani e cinesi."Los Toros", così si chiamava l'eterogenea compagnia criminale, erano capeggiati da Pedro Galvez. "La regola era chiara - ha detto al pm Alberto Landolfi che ha aperto l'inchiesta - si dovevano rapinare solo i genovesi figli di papà. Noi non abbiamo la "paghetta", quindi ce la prendevamo da soli".
L'accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla rapina continuata e aggravata. Era il capo stesso a selezionare le vittime valutando l'abbigliamento o il tipo di cellulare che usavano. Tutti e nove hanno confessato sulla scia del leader. Un gruppo molto affiatato, che si spartiva equamente i proventi delle rapine per pagarsi le serate in discoteca la sera.
Alla babygang sono state contestate una decina di rapine, tutte messe a segno nel centro storico di Genova.
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