
"Un'eredità pesantissima", commenta il sindaco di Cogoleto Anita Venturi. Sì, perché mentre le ruspe iniziano a demolire "il mostro, come lo chiamiamo qui", il cromo esavalente fa ancora paura. "Le acque di falda devono essere sottoposte a trattamento tutti i giorni, questo problema ci rimarrà sulle spalle ancora per tanto tempo. E poi c'è la bonifica del sottosuolo. Tutto questo costerà centinaia di milioni".
Ora, intorno alla fabbrica chiusa 11 anni fa, si inizia a parlare di rinascita. "Entrare a Cogoleto senza vedere il gigante di ferro sarà già qualcosa - commenta il sindaco - adesso abbiamo sul tavolo alcuni progetti per riqualificare l'area. Ma ci vorranno tempo e risorse".
La Provincia di Genova ha disposto per assicurare la massima sicurezza di abitanti e operai la creazione di una red zone intorno all'ex fabbrica con la chiusura di una parte della Provinciale di Lerca da oggi fino alle 19 di venerdì 5 settembre. In programma, la demolizione e la decontaminazione del magazzino dove venivano depositati i prodotti finali delle lavorazioni (l'acido cromico e il salcromo), una fra le strutture piùinteressate dal cromo esavalente e la cui stabilità è fortemente compromessa dal tempo. L'attività di smantellamento della zona nord dell'ex stabilimento continuerà nei prossimi mesi.
IL COMMENTO
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