cronaca

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Un nuovo crimine commesso dallo Stato islamico (i jihadisti dell'Isis) contro la minoranza Yazidi e' stato denunciato in Iraq, dove almeno 81 uomini sono stati uccisi e 180 donne rapite vicino alla citta' di Sinjar, secondo fonti locali. E mentre l'aviazione americana intensifica i suoi raid sulle postazioni dei jihadisti dall'Italia arrivano i primi voli umanitari per i soccorsi ai profughi. Fonti informate nella provincia di Ninive hanno spiegato che il massacro e' stato compiuto nel villaggio di Kojo, dove si e' ripetuto uno scenario già conosciuto da quando, il 3 agosto scorso, l'Isis ha conquistato Sinjar e i territori circostanti, culla degli Yazidi.

Le donne rapite, secondo i testimoni, sono state portate verso una località sconosciuta. Una sorte dunque simile a quella di altre centinaia di loro correligionarie sequestrate nei giorni precedenti, che si temano siano ridotte allo stato di schiave sessuali. Secondo fonti del governo di Baghdad, già prima del massacro di Kojo si era avuta notizia di almeno 500 Yazidi uccisi, mentre 300 donne erano state rapite. L'aviazione americana continua a colpire le postazioni jihadiste con incursioni che, secondo fonti della televisione panaraba Al Jazira, sono "le piu' pesanti" dall'inizio dell'intervento, l'8 agosto. Fonti curde riferiscono di un attacco compiuto da aerei contro le postazioni dell'Isis che controllano la strategica diga di Mosul, la più grande dell'Iraq. Successivamente i Peshmerga curdi avrebbero lanciato un'offensiva di terra prendendo "il controllo del lato est della diga", ha detto all'Afp il generale curdo Abdel Rahman Korini.

Mentre il ministero della Difesa di Baghdad sostiene che una colonna di 30 blindati dell'Isis e' stata distrutta. Drammatica rimane la situazione di decine di migliaia di profughi, tra cui molti cristiani oltre che Yazidi che si sono riversati nella regione autonoma del Kurdistan. "Non dimentichiamo il grido dei cristiani e di ogni popolazione perseguitata in Iraq", ha twittato Papa Francesco da Seul.