Un grave pericolo di inquinamento probatorio e il pericolo di recidiva: questi i motivi per cui i giudici del tribunale del Riesame di Genova hanno negato l'attenuazione della mistura restrittiva per Gian Marco Grosso, ex vicedirettore del Centro fiduciario, la controllata di Carige, attualmente ai domiciliari. Grosso era stato arrestato con l'accusa di riciclaggio e ostacolo all'attività di vigilanza. Con lui erano stati arrestati anche Antonio Cipollina, ex direttore del Centro fiduciario (ai domiciliari), il procuratore finanziario Marcello Senarega (già scarcerato con l'obbligo di esercitare la professione per due mesi), Giovanni Berneschi, ex presidente di Banca Carige e la nuora, Francesca Amisano.
I giudici del Riesame hanno condiviso la valutazione espressa dal gip e sostengono che "sebbene non più distaccato presso il Centro fiduciario Grosso rimane dipendente Carige e tale sua attività lavorativa che agevolerebbe la commissione di ulteriori reati della stessa specie di quelli per cui si procede, potrebbero essere da lui ripresi".
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