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La discussione sulla legge elettorale regionale è stata rinviata a fine ottobre. La decisione è stata presa ieri pomeriggio dal Consiglio regionale della Liguria.

Con 27 voti favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti è passata in consiglio regionale la proposta di sospensiva presentata dal consigliere regionale di Forza Italia, Marco Melgrati, sulla scia dell'iniziativa che in mattinata era stata assunta dal coordinatore regionale di Forza Italia, Sandro Biasotti, che con una lettera indirizzata a tutti i consiglieri "forzisti" chiedeva, appunto, di soprassedere sul provvedimento, ritenendo prima di tutto sbagliato il super-premio di maggioranza al 55%.
 
A favore della mozione hanno votato Pd, Fi, Ncd, Lista Biasotti, Federazione della sinistra e Udc. Contrari i tre consiglieri del Gruppo Misto e i tre consiglieri della Lega Nord, secondo i quali "si aggiunge pasticcio a pasticcio e, comunque, si poteva andare avanti apportando le modifiche necessarie al testo uscito dalla commissione consiliare".

LA MATTINATA  - “Posizioni non concordate”. In questo modo, di fatto, la leadership regionale del Nuovo centrodestra (Ncd) sconfessa quei consiglieri che sia sulla riforma della legge elettorale regionale sia su altre questioni, tipo il voto sul caso bilancio-Arte e la mancata sottoscrizione della mozione di sfiducia al governatore Claudio Burlando lanciata dalla Lega, hanno fatto da stampella alla “variopinta” maggioranza che amministra la Regione Liguria. Ad uscire allo scoperto è uno dei due coordinatori regionali di Ncd, Luigi Zoboli (l’altro è Eugenio Minasso), attraverso una nota ufficiale.

In questi giorni – si legge nel documento - appare più opportuno che mai ribadire che Ncd ha a cuore i livelli di giustizia sociale e di libertà della nostra gente. Alcuni provvedimenti della regione Liguria non sono votabili per i loro contenuti come, per esempio, la legge sull'ATO dei rifiuti, legge che risponde ad una logica dirigistica del territorio e che farà sì che aumenteranno le spese improduttive e di conseguenza le bollette già esose di rifiuti, energia ed acqua”.

Poi ecco il riferimento al tema caldo di queste ore: “La legge elettorale non può non passare attraverso un confronto di tutte le forze politiche -nessuna esclusa- perché, secondo l'irrinunciabile logica pluralistica, chi governa, prima di se stesso, deve garantire le minoranze. La legge elettorale all’esame del consiglio non è condivisibile, così come non è condivisibile la legge elettorale che si prospetta per il Paese, in assenza delle preferenze, ed in perfetta continuità con la precedente che ha sempre più allontanato la politica del territorio, e quindi dei cittadini con un’inaccettabile deresponsabilizzazione politica degli eletti”.

In conclusione l’affondo che, anche se nomi non ne vengono fatti, sembra indirizzato primi fra tutti a quei consiglieri, Saso e Garibaldi, che avrebbero stretto accordi con il governatore Burlando per garantirsi una poltrona ance dopo le prossime elezioni regionali. “Le posizioni recentemente assunte in consiglio regionale da alcuni consiglieri del Ncd – dice Zoboli - non sono state concordate con il partito. Gli eletti devono rispondere al mandato ricevuto, saperlo interpretare in ogni momento, ma mai e poi mai devono rispondere a logiche di potere e men che meno a posizioni personali”.

Prim'ancora dell'Ncd si era mosso il coordinatore di Forza Italia in Liguria, Sandro Biasotti, con una lettera ai consiglieri regionali: "Visto che il premio di maggioranza consentito da questa legge è troppo elevato rispetto ai voti conseguiti e continuano a esserci perplessità sulla distribuzione dei seggi conseguente all'abolizione del listino e visto che non è chiaro l’atteggiamento sulle quote di genere. Visto che è necessario in vista delle prossime elezioni una ricomposizione delle forze moderate del centro destra, vi chiedo di sospendere l’analisi della legge elettorale e rimandarla a settembre”.

LIGURIA CIVICA: "HA VINTO IL BUON SENSO"
Sulla vicenda è intervuto anche il presidente di Liguria Civica, Maurizio Rossi, che ha diffuso una nota. "Quanto è accaduto oggi in consiglio regionale con il rinvio della legge elettorale a settembre - si legge nel documento  - è una vittoria del buon senso che è emerso dopo una serie di confronti che abbiamo condiviso con Lega e Sandro Biasotti coordinatore regionale di Forza Italia. Come noto, Liguria Civica ha studiato a fondo la legge elettorale, mentre alcuni consiglieri hanno studiato solo come farsi riconfermare in ogni modo, ricorrendo anche ad accordi nascosti, dei quali i cittadini non ne possono più.


"Certo, io ho potuto solo fare un lavoro dietro le quinte, e fornire tutte le motivazioni a Biasotti e a Edoardo Rixi sul perche' la legge andasse fermata a tutti i costi. Liguria Civica non ha consiglieri e quindi non abbiamo avuto alcun ruolo nelle votazioni, ma abbiamo cercato, con lo studio e l'illustrazione delle nostre posizioni, di convincere chi i voti invece in consiglio ce li ha. Ringrazio Sandro Biasotti per essersi lasciato convincere delle mie ragioni senza alcun retropensiero e di aver dato un segnale chiaro ai suoi consiglieri in aula. Con la Lega è da tempo che dialoghiamo sullo specifico tema della legge elettorale e potrei dire che le posizioni sono diventate univoche, soprattutto grazie a un frequente confronto fra il nostro esperto, l’avvocato Giambattista Petrella, che ha scritto una nostra proposta di legge, e il capogruppo della Lega, Maurizio Torterolo.
 

"Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando esce burlato da questa partita, giocata in modo molto discutibile e con l'arroganza tipica della vecchia politica, che da destra a sinistra cerca di riciclarsi pur di mantenere, potere, poltrone e prebende. Desidero anche esprimere soddisfazione per la posizione di grande onesta' intellettuale presa dal coordinatore regionale dell'Ncd Luigi Zoboli, con cui abbiamo parlato in questi giorni e che ha chiarito come la posizione presa dai consiglieri regionali Ncd in diverse discutibili occasioni ed anche in questa, sia del tutto personale, visto che il partito non condivide il testo presentato per la riforma della legge elettorale regionale".