''Ho eseguito gli ordini di Cipollina. Erano ordini che non si potevano discutere altrimenti avrei rischiato ripercussioni professionali'': lo ha detto Marcello Senarega, procuratore finanziario del Centro fiduciario arrestato a metà luglio con l'accusa di riciclaggio e ostacolo all'attività di vigilanza, nel corso dell'interrogatorio e sentito oggi per quattro ore dai magistrati.Senarega ha ammesso di avere tolto documenti e appunti da alcune pratiche gestite dal Centro fiduciario nel corso dell'ispezione da parte dell'Uif, l'unità di informazione finanziaria, ''ma quei documenti erano tutti irrilevanti, li abbiamo tolti solo per non creare confusione''. Il procuratore finanziario ha poi ribadito di non conoscere quelle pratiche, di non essersene mai occupato.
''Non erano fascicoli di cui mi ero occupato. E anche per la pratica Amisano e Rotondo (ovvero i 13 milioni di euro fatti rientrare in Italia da Berneschi intestandoli alla nuora e alla moglie) ho tolto materiale non rilevante e comunque non conoscevo la provenienza di quei soldi''. Il legale di Senarega, l'avvocato Andrea Sciello, ha presentato istanza di scarcerazione o attenuazione della misura cautelare.
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