Era cominciata alle 15 la tregua umanitaria di quattro ore accettata dal governo israeliano, ma immediatamente sono partiti razzi verso Gaza. Secondo fonti israeliane, la sospensione delle ostilità riguarda solo alcune zone, non l'intera Striscia. Intanto è salito a 23 il numero delle vittime della scuola Onu bombardata nella notte.
L'edificio, sito a Jabalya (Gaza), ospitava diverse decine di sfollati palestinesi, in maggioranza concentrati in una classe distrutta dagli ordigni. Le vittime sarebbe soprattutto donne e bambini. Decine i feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni.
Dalla mezzanotte scorsa sono 44 in tutto i palestinesi deceduti sulla Striscia. Secondo alcune fonti il totale dei morti ammonterebbe ora a circa 1260, oltre 200 sono bambini. L'ex presidente Shimon Peres nel pomeriggio aveva dichiarato che la soluzione al conflitto deve essere diplomatica. Anche il Vaticano ha mosso i propri diplomatici a cercare una pacificazione.
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