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Volano gli stracci nel calcio italiano.

Come nelle migliori tradizioni del nostro pallone e non solo, la vittoria ha tanti padri ma la sconfitta è figlia unica.

 

E allora, a due settimane dall’eliminazione dal Mondiale, con le big del pianeta che si giocano il titolo iridato, da noi è resa dei conti in mezzo a una confusione inimmaginabile.

 

Roberto Mancini sembra essere il candidato numero alla panchina azzurra: l’ingaggio-dice-non è un problema, per me sarebbe un onore. E, aggiungiamo noi, anche una piccola vendetta per lui visto che quando vestiva della Sampdoria il suo rapporto con la Nazionale è stato quantomeno controverso. Mancini dal Galatasaray all’Italia, Prandelli dall’Italia al Galatasaray con tanto veleno: ieri l’ex ct azzurro è stato presentato ed ha rovesciato fiele su Balotelli(“Non è un campione”), Pepito Rossi(“una delusione umana”) e sui tifosi: “Ho ricevuto minacce di morte” ha detto Prandelli che, ovviamente, si è molto preoccupato.

 

A rispondergli ci ha pensato il Presidente della Juventus, Andrea Agnelli: “Dimissioni corrette-dice- il patron bianconero ma lui e Abete se ne sono andati nel momento del bisogno”. E sull’ex capo della Figc Agnelli è andato giù ancora più duro così come sul candidato principe alla Presidenza Tavecchio.

L’11 agosto il Consiglio Federale per cercare un Presidente e un Ct. Mica roba da poco per un calcio all’anno zero, anzi, sottozero. Che dovrebbe ripartire da qualcosa di concreto, magari dalla legge sugli stadi, come ha sottolineato il Presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia.

In mezzo a tutto questo squadre sempre più infarcite di stranieri modesti si preparano ad affrontare la preparazione estiva mentre in Lega Pro le società saltano come tappi di spumante a Capodanno. Benvenuti in un calcio italiano che non sa assolutamente che strada deve imboccare per rivedere la luce.