"Il dna è stato un faro per noi". Così  Letizia Ruggeri, pm che guida le indagini sul caso di Yara Gambirasio, sulle tracce trovate sulle mutandine di Yara. Tutto verte su questo punto: "Dopo aver riesumato il cadavere di Guerinoni, non abbiamo avuto più nessun dubbio sul fatto che fosse il padre del soggetto che stavamo cercando".Il pm ha aggiunto di "non poter escludere la possibilità del giudizio immediato. Ho 180 giorni per chiederlo".
Nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Massimo Giuseppe Bossetti, tra i diversi elementi da valutare c’è anche la testimonianza del fratellino di Yara: "Yara aveva paura di un signore in macchina che andava piano e la guardava male quando lei andava in palestra e tornava a casa percorrendo la via Morlotti. Aveva una barbettina come fosse appena tagliata” e della sua autovettura Una “macchina grigia lunga” che riporta l’attenzione all’indagato che risulta proprietario di una Volvo V40 di colore grigio e che nel passato portava il pizzetto.
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