La minaccia era stata notificata alla Commissione Europea: se l'Ucraina preleverà volumi di gas in transito verso l'UE, Gazprom interromperà la fornitura. E così è stato: il ministro dell'energia di Kiev, Yuri Prodan, ha fatto sapere che i rubinetti sono già stati chiusi. La Commissione Europea annuncia che il prossimo inverno "potranno esserci carenze di gas per l'Europa", nonostante l'Ucraina prometta che non ci saranno interruzioni. Mosca aveva avvertito la società statale ucraina Naftogaz, per la quale era stato introdotto un regime di pagamenti anticipati. "Naftogaz - sottolinea il gigante russo Gazprom - è obbligata a garantire l'afflusso di gas verso l'Europa in base al contratto in vigore. In caso contrario, siamo costretti a bloccare le forniture". Agli ucraini è contestato il mancato pagamento di gas per 4,5 miliardi di dollari, motivazione con cui Gazprom ha deciso di rivolgersi all'arbitrato della Corte di Stoccolma.
Pronta la risposta di Naftogaz, che ha ribadito a Stoccolma: "Vogliamo che sia stabilito un prezzo equo per il metano. Cerchiamo di recuperare le somme eccessive pagate nel 2010"
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