
Una criticità ulteriormente precipitata dopo che, nei giorni scorsi, il ministero dell’Ambiente ha deciso di sospendere l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilevando che i lavori al terzo gruppo a carbone non sono cominciati secondo gli accordi e i cronoprogramma fissato.
Tirreno Power ha fatto sapere che ricorrerà contro la decisione ministeriale, ma intanto il provvedimento ha avuto come effetto immediato quello di aumentare gli esuberi: il piano industriale ne prevedeva 191, dei quali 35 a Vado, ma ora questi ultimi sono diventati 127. E’ questo il motivo principale che ha aver spinto i due sindaci, Giuliano e Ferrando, ad assumere una forte iniziativa, rivolgendosi anche al Presidente della Repubblica, a tre ministeri (Ambiente, Sviluppo economico e Lavoro), oltre che agli enti locali e alle organizzazioni sindacali.
L’appello è rivolto anche a tutti i parlamentari, deputati e senatori, che rappresentano la Liguria alla Camera e al Senato. Insomma, le due città chiedono una grande mobilitazione per affrontare e risolvere una volta per tutte una crisi che sembra senza fine.
IL COMMENTO
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