
Dall’autorità portuale di Genova però prevale la prudenza, con il presidente Luigi Merlo che preferisce non sbilanciarsi e attendere il 25 giugno, quando è prevista la riunione che dovrà decidere il porto di destinazione della nave.
“Genova è stata scelta da Costa per le sue competenze, l’ipotesi di Piombino è sempre stata impraticabile – dice Redivo, che poi critica la scelta del governo di compensare Piombino – La chiusura delle acciaierie è un grave colpo alla città, ma non spiega perché il governo ha annunciato di voler far smantellare lì alcune navi militari a compensazione. A Piombino non sono mai state demolite navi nè civili nè militari, non si capisce perchè si debbano buttare soldi in opere inutili. E' una scelta poco comprensibile".
IL COMMENTO
Il riarmo occasione per Genova, ma a Tursi tutti sono pronti?
Quella sommossa di Genova che segnò la fine del centrismo