cronaca

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Assumevano migranti come braccianti agricoli, dietro il pagamento di ingenti somme di denaro, ma in realtà al lavoro non si presentavano. Una quindicina di aziende agricole della piana di Albenga sono finite nel mirino della Guardia di finanza che ha effettuato anche perquisizioni domiciliari, disposte dalla Procura, a caccia di false regolarizzazioni di contadini, per lo più stranieri nell'ambito di un'inchiesta sullo sfruttamento dell'immigrazione clandestina.

Emblematico un caso scoperto in un'azienda albenganese in cui dovevano essere al lavoro una quarantina di persone, ma i finanzieri non hanno trovato alcun dipendente e il terreno in quel momento non era neppure coltivabile. L'operazione delle fiamme gialle è iniziata su alcuni controlli incrociati di documentazione che è stata sequestrata. Sono così emerse le prime incongruenze e le assunzioni fittizie.

Ora le indagini puntano anche a verificare l'eventuale indebita percezione di vari trattamenti previdenziali quali indennità di disoccupazione agricola, maternità e malattia. Già diverse le anomalie in ordine alla posizione delle aziende sono state riscontrate nel corso delle ispezioni che vedrebbero più persone indagate.