Eravamo all'inizio degli anni '80, e Genova cercava di curare le ferite tragiche del terrorismo che aveva seminato morte e dolori. Eppure un gruppo di imprenditori, intorno al nome dei Costa-Romanengo, progettò il cambiamento di una delle zone più visibili della città: San Benigno. A ridosso della Lanterna, all'imboccatura del porto di Ponente, sulla traiettoria dell'aeroporto, all'uscita dell'autostrada, a fianco a quella collinetta che durante la guerra era saltata in aria in uno degli avvenimenti più drammatici del già funesto periodo.
Fu allora che Emmanuele Romanengo chiamò una archistar dal nome esotico: Minoru Yamasaki e così nacque il Matitone, ma soprattutto l'idea esecutiva di ridisegnare quella parte di città sostituendo alle catapecchie e ai vecchi depositi i grattacieli.
I giornali, enfaticamente (ma era un'enfasi giustificata) parlarono di una "Manhattan" genovese!.
Sono passati tren'anni esatti dal 5 maggio 1984 e ieri Romanengo insieme ad altri imprenditori (Grandi Lavori Fincosit e Msc) ha celebrato la chiusura del cerchio progettuale con la presentazione dell'ultima torre, disegnata dallo studio 5+1AA (Femia & Peluffo), elegante esempio di grattacielo blu cangiante. L'edificio più vicino al mare. E di un interessante volume curato da Franco Manzitti e Riccardo Massa ed edito da Deferrari che ripercorre questo trentennale cammino.
Ma quello che appare più forte come segnale, perché speriamo che davvero lo sia, è il prossimo insediamento in questa torre di Msc, quindi una coraggiosa scommessa su Genova della grande compagnia di crociere. Resta ancora una torre da occupare e la speranza degli imprenditori è che altre aziende seguano la scia di Msc e che ci si avvii a continuare il grande ridisegno di Genova cominciato così, proseguito con l'intervento di Renzo Piano nel porto antico e , magari, l'Affresco, Ponte Parodi e Hennebique.
Il completamento dell''affaccio al mare della città non può essere interrotto e questa è una delle sfide che imprenditori e amministratori non devono abbandonare con l'alibi della crisi.
Magari pensando agli anni '80, quando alla crisi si aggiungeva la paura.
cronaca
IL COMMENTO\ Trent'anni di grattacieli nonostante la crisi
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