politica

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E’ legittimo dibattere sul dopo Burlando, ma la Liguria è l’unica regione in cui sta accadendo questo. Nelle altre regioni dove si vota nel 2015 non si è ancora aperta la campagna elettorale”.

Lorenzo Basso, deputato del Pd, in una intervista a Primocanale avverte il suo partito invitandolo a concentrarsi su alcune riforme che riguardano la regione, a cominciare dalla legge elettorale, eliminando il listino. E politicamente pensando alle europee e alle amministrative della prossima primavera.

Basso parla anche delle candidature che sembrano legate alle province di provenienza: “Spero che non si crei una contrapposizione fra territori. In questi anni abbiamo provato a dare una identità forte alla nostra regione, sarebbe un errore ora proporre candidature fortemente legate ai territori. Si deve provare a fare ragionamenti che riportano l’attenzione sui temi. Abbiamo partite preoccupanti legati al settore industriale, abbiamo il capitolo Erzelli, ci sono battaglie di riforma del settore socio-sanitarie. Non possiamo pensare a battaglie legate ai territori, ma bisogna creare un sistema regionale nel suo complesso. Pensiamo al trasporto pubblico: ci sono esigenze diverse tra i territori. Bisogna trovare risposte per tutti”.

“Una candidatura unificante? Credo sia necessario trovare candidature di persone che si confrontino sulle questione di merito – aggiunge Basso - Se si torna a una battaglia di gruppi dirigenti, non si capiscono le differenze tra le varie proposte. Io vorrei assistere a un dibattito su come si intende affrontare i problemi, per esempio, su come risolvere i problemi della sanità”.
 
E alle voci sulla difficile tenuta della giunta Doria a Genova, Basso ribadisce la fiducia al sindaco, ma lo mette in guardia: “Non credo che elezioni permanenti siano utili. Alcuni nodi vanno sciolti. Serve una tempistica. Credo che vada data giusta attenzione ai problemi della periferia, dove la qualità della vita è diminuita. C’è un’esigenza legata alla sicurezza e alla manutenzione. Non ci sono solo i grandi temi. Bisogna dare sostegno all’amministrazione, ma va fatta un’agenda dei problemi, con una data di scadenza entro la quale vanno risolti. Ci sono scelte che non si possono rimandare. Ma da tempo non vedo nel dibattito i temi della sicurezza sociale, della manutenzione, della scuola. Sono scomparsi a favore di uno scontro ideologico su altri temi”.