Lo spettro della scissione si abbatte sull'Ucraina, con la comparsa delle prime barricate contro-rivoluzionarie; le hanno erette alcune centinaia di russofoni davanti alla sede del parlamento di Crimea, a Sinferopoli, la capitale, dove ieri ci sono stati i primi scontri con la minoranza etnica dei tartari, schierati con Kiev. Lo riferisce la tv Rossia 24. Le barricate sono state fatte con legno, pezzi di metallo, botti e pneumatici. I poliziotti per ora non intervengono. L'obiettivo dei russofoni è la convocazione di un referendum sulla secessione della Crimea dall'Ucraina.
Un gruppo di persone armate e in divisa mimetica, senza segni distintivi, è penetrato nella sede del parlamento e del governo della Crimea, a Sinferopoli, la capitale. Lo riferisce la tv Rossia 24. La polizia non e' intervenuta. Alcuni manifestanti hanno riferito che si tratta di filorussi.
Una trentina di persone, riferisce l'agenzia Interfax, ha fatto irruzione nel parlamento sparando contro i vetri dell'ingresso. Poi ha tolto dal pennone la bandiera ucraina e hanno issato il tricolore russo, che sventola insieme a quella della repubblica di Crimea. Il blitz è stato confermato anche dall'agenzia di stampa del parlamento.
A compiere il blitz, secondo la tv Rossia 24, sono state forze di autodifesa della popolazione russofona. Gruppi che si stanno organizzando anche in altre città della Crimea e che, secondo Ria Novosti, hanno intenzione di convergere su Sinferopoli.
Il ministro dell'interno ucraino ad interim, Arsen Avakov, ha messo in allerta le forze di polizia, comprese quelle speciali, dopo la presa del parlamento e del governo di Crimea da parte di un gruppo di filorussi.
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