cronaca

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Il conflitto in Siria, denuncia il Papa, ha spezzato "troppe vite", si risparmino "altre sofferenze al popolo", "le parti in conflitto mettano fine ad ogni violenza e garantiscano l'accesso agli aiuti umanitari".


Preghiamo anche con i credenti di altre fedi, per la pace in Siria.

Troppe vite, ha detto il Papa nel messaggio natalizio "Urbi et Orbi (alla Città e al mondo, ndr), "ne ha spezzate negli ultimi tempi il conflitto in Siria, fomentando odio e vendetta. Continuiamo a pregare il Signore perché risparmi all'amato popolo siriano nuove sofferenze e le parti in conflitto mettano fine ad ogni violenza e garantiscano l'accesso agli aiuti umanitari". "Abbiamo visto - ha aggiunto il Papa riferendosi agli esiti della veglia interreligiosa di preghiera per la Siria da lui indetta questo autunno - quanto è potente la preghiera! E sono contento che oggi si uniscano a questa nostra implorazione per la pace in Siria anche credenti di diverse confessioni religiose. Non perdiamo mai il coraggio della preghiera! Il coraggio di dire: Signore, dona la tua pace alla Siria e al mondo intero". "E anche ai non credenti invito - ha aggiunto a braccio - a desiderare la pace, con il suo desiderio, quel suo desiderio che allarga il cuore, tutti uniti, o con la preghiera o con il desiderio, per la pace".